Parrocchia San Giuseppe Lavoratore - Scalea
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Centro di Aggregazione Sociale Mons. DIDONA
Centro Caritas *************************************************
13 Novembre 2022 - Incontro di verifica per il Centro di Ascolto Dely Caputo Domenica 13 novembre 2022 ‘Giornata dei Poveri’, su invito del Parroco, si è svolto l’incontro con gli operatori del Centro d’Ascolto al fine di fare il punto, attraverso l’esperienza vissuta, sulle povertà a Scalea. Per tutti è stato un momento importante di verifica del cammino non solo dal punto di vista organizzativo/operativo ma soprattutto di riflessione personale... l’ incontro con l’altro genera sempre un cambiamento anche in noi, pone tante domande. Don Cono ci ha guidato in questa riflessione sottolineando l’importanza dell’ ascolto della persona incontrata che va riconosciuta come ‘persona’ nella sua unicità e nella sua preziosità. Accade a volte che l’incontro con l’altro ci porti, inconsapevolmente ad etichettare, guardando magari alla nazionalità o ad altro, facendoci dimenticare di chiamare, riconoscere la persona con il ‘suo’ nome e poi infine con il nostro ‘come possiamo aiutarti?’ Nella costruzione di ogni relazione, incontro al Centro che deve essere presenza del cuore della Comunità, non dobbiamo sentire il peso della soluzione di ogni problema ma riuscire attraverso l’ascolto a cogliere le situazioni esistenziali, incoraggiando a vivere, costruire insieme la speranza, far riscoprire il valore della preghiera, sostenere attraverso un processo che deve diventare empatico. Ogni operatore nel confronto, nella condivisione dell’esperienza seppur breve, è riuscita a creare relazioni. Ci si ritrova, a volte ci si riconosce... come alcuni bambini ucraini che gioiosamente riconoscono la maestra incontrata anche al Centro d Ascolto! Le relazioni costruite ci hanno consentito di leggere con piu’ attenzione anche bisogni diversi come la richiesta di lavoro e, anche se la richiesta di aiuto a volte passa attraverso il bisogno di alimenti o altro, esiste in alcuni un bisogno di ascolto, di raccontare la propria storia. Don Cono illustra le nuove prassi operative del Banco Alimentare che ci costringono a snellire un po’ l’elenco degli assistiti, rilevando quanto le richieste di aiuto aumentino ogni giorno. Questa nuova impostazione consentirà una nuova lettura dei bisogni degli assistiti ma sarà utile per far maturare pian piano una maggiore condivisione anche fra di loro ma soprattutto una assunzione di responsabilità. Al fine di informare gli assistiti, alla prossima distribuzione verrà loro consegnato l’invito a partecipare all’Assemblea di domenica 27 novembre pr. in Parrocchia, dove verranno fornite tutte le informazioni per poter accedere al servizio poi di distribuzione già in dicembre. I nominativi di due operatori del Centro cureranno la parte informatica relativa all’inserimento dei dati e delle nuove schede che verranno poi compilate, firmate e riconsegnate da ogni assistito. Don Cono parlandoci del suo incontro con Dely e della sua storia, della sua speciale arte nell ascolto, ci propone di dare al Centro il suo nome. Dely per tantissimi anni, pur nella sofferenza, con il suo silenzio è riuscita a raccontarsi, ascoltando e dando pur nelle sue condizioni sempre gioia e speranza...il Centro quindi porterà il suo nome. Dovendo dotare il Centro di Ascolto di uno spazio che diventi piu’ stabile ma soprattutto idoneo alla specificità del servizio, don Cono ci invita a scegliere una stanza mentre per l’intitolazione a Dely si penserà ad un momento successivo anche con la presenza dei suoi famigliari, con la Parrocchia. Accompagnati dalla Preghiera l’incontro termina alle ore 20,00 circa.Laura CALVANO
La Caritas Una Mano Amica Tutti i cammini formativi ecclesiali, hanno come obiettivo il coinvolgimento attivo nella vita caritativa della chiesa, quale via della perfezione e della testimonianza della propria adesione a Cristo. Ogni giorno nel nascondimento la parrocchia cerca di vivre questa vocazione, però ogni mese abbiamo la possibilità, grazie al sostegno dell'Europa, di offrire in modo più ampio e articolato alimenti ai bisognosi che guardano a noi con fiducia. Fin da adesso ringrazio nel Signore, quanti hanno compreso questo dono e si sono resi disponibili ad amare, accogliere e servire, coloro che bussano alla porta della parrocchia, chiedendo di essere aiutati. 27 settembre 2022 - Ambito/Area della Carità Il confronto tra gli operatori dell’Area Carità durante gli incontri che si sono succeduti in questi ultimi giorni e l imminente apertura del CdA, ha offerto nuove riflessioni e una maggiore consapevolezza del cammino da percorrere anche alla luce di quanto vissuto durante la Pandemia, con le relative conseguenze scaturite dal clima di isolamento personale vissuto, che hanno prodotto paura e nuove fragilità. La Chiesa sollecita tutta la comunità cristiana alla testimonianza della carità e le realtà di servizio presenti in Parrocchia quali: i Ministri straordinari della Comunione, il servizio Mensa, la distribuzione degli alimenti, il Centro di Ascolto, il Centro di Aggregazione Sociale Mons. Didona, sono delle realtà in gran parte consolidate che impegnano oltre 100 volontari che con dedizione e cura offrono il loro tempo. Una dedizione al servizio che nasce anche in persone che non vivono la Parrocchia potremmo dire ‘spiritualmente’, una realtà che conferma quanto i cittadini di Scalea, contrariamente a quanto si afferma, sappiano donarsi spesso in silenzio, senza clamori. E’ emerso quanto il servizio espresso attraverso i Ministri straordinari della Comunione, consenta non solo una vicinanza spirituale agli ammalati non autonomi (circa 20) ma offra anche un momento di conforto, compagnia. Attraverso il Centro di Aggregazione Sociale Mons. Didona, la Parrocchia potrà tenere aperti gli spazi della Parrocchia piu’ a lungo, offrendo così momenti sia di aggregazione, quanto di socializzazione ma soprattutto offrendo uno spazio alle persone piu’ sole ed emarginate della nostra città. Il servizio Mensa riprenderà il 10 ottobre con i suoi circa 40 operatori offrendo sia pasti da asporto ma anche in Mensa per chi lo vorrà. Per il Centro d’Ascolto lo stile sarà la “condivisione a partire dall’ascolto” in cui le persone in difficoltà possono sperimentare, senza riserve, attraverso l’accoglienza, il volto fraterno della comunità cristiana. Importante nella costruzione di nuove relazioni d’aiuto, far si che prevalga anche un aspetto ‘educativo’ che consenta una giusta distribuzione delle risorse della Parrocchia. Il Centro di Ascolto sarà una unità che lavorerà in rete sinergica con gli operatori della Mensa, i Ministri Straordinari della Comunione, gli operatori per la distribuzione degli alimenti e del Centro di Aggregazione Sociale Mons. Didona, possibilmente con incontri mensili di verifica. Il Centro sarà aperto ogni mercoledì dalle ore 16,30/18,00. Inizialmente le persone saranno accolte da una coppia di operatori, solo nei primi incontri saranno presenti tutti i 6 operatori (verrà elaborata una scheda semplice di raccolta dati, a cura degli operatori, da compilare dopo l incontro) ma prevedendo anche incontri individuali qualora richiesti. Nel tempo attraverso la costruzione di relazioni e in sinergia con gli altri spazi di incontro, tutta la comunità parrocchiale potrà mettere la carità al centro della testimonianza cristiana! E attraverso la raccolta dei dati in possesso, possibilmente anche in forma telematica, si potrà costruire una mappa dei bisogni, delle marginalità presenti sul territorio della Parrocchia. E’ presente il desiderio di sentirsi un po’ ‘artigiani’ nel farsi prossimi e valorizzando i talenti di ognuno, crescere nella comunione (dalle Linee pastorali). Questo cammino ci sembra una condizione importante per poter attraversare poi il dolore, la sofferenza, attraversare lo sguardo di chi vive ai margini, ha perso la speranza, si sente emarginato e non accolto. Per maggiore chiarezza facciamo riferimento al Vademecum della Caritas Nazionale. “Il senso autentico dell’ascoltare all’interno del metodo Caritas è quello di incontrare, conoscere, entrare in relazione dopo esserci accorti di chi ci sta accanto. È uscire dalle nostre vedute e dai nostri schemi; è disponibilità a far spazio all’altro e alla realtà che ci sta attorno; è prendere parte, è capacità di condivisione della vita che ci viene raccontata; è uno stile, un atteggiamento per cogliere e farsi carico di presenze, di silenzi, di situazioni, di drammi presenti sul territorio. L'ascolto è parola che ricorre insistentemente nelle Scritture. E' condizione per incontrare il Signore, è strada per avvicinarsi a Lui, è luogo di attenzione della prossimità. L'ascolto è una scelta esigente ed irrinunciabile della propria testimonianza di fedeltà al Vangelo. Il primo servizio che si deve al prossimo è quello di ascoltarlo. Come l'amore di Dio comincia nell'ascolto della Sua Parola, così l'inizio dell'amore per il fratello sta nell'imparare ad ascoltarlo. Accogliere ed ascoltare una persona significa permetterle di esprimere tutta l'umana ricchezza della sua unicità. L'ascolto è il primo e fondamentale strumento per giungere alla condivisione, una condivisione che ci interroga sul rapporto Carità/giustizia e sulle sue mediazioni. Il bisogno di essere ascoltati e la disponibilità ad ascoltare, rappresentano il primo passo per costruire una buona relazione con gli altri. Per ascoltare non si intende il semplice “stare a sentire”, ma una combinazione tra ciò che l’altro sta dicendo associato ad un coinvolgimento attivo. Significa saper utilizzare l’empatia per entrare in sintonia con l’altro. Saper ascoltare è un’abilità che dobbiamo imparare a coltivare, se vogliamo che le relazioni che intratteniamo con gli altri si convertano in qualcosa di edificante e produttivo. Saper ascoltare gli altri significa: 1. concentrarsi sulla persona che ci sta parlando e su quello che dice; 2. mostrarsi pazienti e non interrompere l’interlocutore (anche se non siamo d’accordo con lui) 3. porsi in maniera neutrale, senza far prevalere eventuali pregiudizi (anche se si tratta del collega più indisponente di tutto l’ufficio); 4. prestare la massima attenzione non solo alle parole, ma anche al linguaggio non verbale (che può aiutarci a completare la decodifica dei messaggi che ci vengono inviati) Ascolto e presa in carico in sintesi vuol dire: - accogliere, ascoltare, orientare le persone in difficoltà spingere al dialogo - individuare i bisogni reali espressi e latenti cogliendo soprattutto le situazioni esistenziali.” 10 ottobre 2022 con l'aiuto di Dio e la collaborazione di tanti si riprende con entusiasmo e con coraggio al servizio di chi bussa alla nostra porta e al nostro cuore.
Gli ucraini in mezzo a noi e noi con loro Come un lampo che squarcia il cielo cosi la guerra, porta divisione, distruzione, alimentando odi e contrasti, appropriandosi delle libertà altrui, e irrompendo nelle quotidianità rubandone ogni attimo di serenità. Spesso ci sentiamo inermi dinanzi al dolore che essa provoca, e non sempre riusciamo a capire quelle realtà cosi apparentemente lontane. Dalle guerre si scappa, cercando di mettere in salvo la propria vita e quella dei propri cari, cercando rifugio e conforto in altri paesi, abbandonando tutto e cercando solo un posto sicuro. Dal mese di marzo, a Scalea come in tanti altri paesi, è giunta un’ondata di profughi ucraini, spesso allo sbaraglio, senza nulla e con tanta paura negli occhi. La nostra Parrocchia non poteva restare inerme dinanzi alla loro richiesta di aiuto, e piano piano con la collaborazione di noi volontari, Don Cono ha cercato di creare una rete di accoglienza e di supporto per le prime necessità. L’obbiettivo principale per tutti era “accogliere oltre le barriere” cercando anche se con grande difficoltà a causa, della diversa lingua parlata, di donare un po' di serenità facendo sentire loro, la nostra presenza fatta di affetto e conforto.
Una vera catena di montaggio ha consentito di supportare le diverse esigenze, da quelle logistiche, con l’aiuto di chi ha messo a disposizione degli alloggi, esigenze alimentari, con il servizio mensa e il servizio Caritas, esigenze legate agli indumenti, coperte asciugamani lenzuola, intimo insomma tutto ciò di cui necessitavano. Si è cercato di conoscere e ascoltare ognuno di loro, sovvenendo alle loro specifiche richieste, attraverso l’aiuto dell’intera comunità.
Una rete che ha cercato di coinvolgere un po' tutti, sensibilizzando molto le famiglie e i ragazzi dell’oratorio. Molte mamme e nonne con i bambini, molti giovanissimi che all’improvviso si sono ritrovati a fronteggiare un cambiamento radicale, privi di tutto, e con il cuore pieno di preoccupazioni per i loro affetti più cari lasciati nella loro patria. Per questo si è dato ascolto alle loro storie, provando a condividere con loro anche momenti di fraternità, perché l’”Accogliere” è alla base dell’amore cristiano, il punto di partenza per costruire basi di comunione. Il servizio mensa già attivo per le povertà e le marginalità del territorio, è stato costretto ad ampliare il numero di ospiti per fronteggiare l’improvvisa emergenza. Non poche le difficoltà incontrate, ma con l’aiuto della Provvidenza, che ha operato attraverso le tante persone di Scalea si è riusciti al sostentamento, e mediante i tanti volontari che instancabilmente hanno operato al servizio della cucina, si è provveduto a soddisfare le molteplici esigenze. Parallelamente la Caritas ha provveduto alla distribuzione degli alimenti, sempre accompagnata da un sorriso e sempre disponibili all’accoglienza, cercando di capirsi e comprendersi, anche senza parlare la stessa lingua.
Ma i profughi ucraini spesso avevano difficoltà nello sbrigare pratiche burocratiche o esigenze sanitarie, e anche in questo si è cercato, per quel che era possibile, di accogliere e aiutare, integrandoli nella realtà sociale del paese ed indirizzandoli verso le giuste direzioni. Alcuni nuclei familiari, sono stati accolti direttamente al loro arrivo presso la stazione ferroviaria, accompagnati nelle abitazioni di destinazione e provveduto alle prime urgenti necessità. Qualcuno ha anche chiesto aiuto per lavorare…… qualcuno è potuto ritornare nel proprio paese, ma in ogni volto incontrato abbiamo sempre letto una grande dignità e un grande amore per la propria patria.
Durante la domenica delle Palme, con loro e con molti stranieri che abitano la nostra città di Scalea, si è voluto lanciato un messaggio universale di pace, ed è stato bellissimo perché ogni barriera è stata abbattuta. La domenica successiva alla Pasqua cristiana, poi abbiamo voluto festeggiare con i profughi la Pasqua ortodossa, condividendo i nostri piatti tipici con i loro, ma soprattutto unendo le nostre fragilità e le nostre gioie, facendo unità e pregando insieme per la pace. In questa occasione non è mancato il pensiero alla gioia dei più piccoli, ai quali sono stati donati giocattoli e dolciumi ed i loro visi, spesso segnati dalla paura, sono ritornati luminosi e felici, finalmente pronti al gioco e alla gioia che solo i piccoli riescono a donare così incondizionatamente. Non posso concludere queste brevi riflessioni, che condividendo la gioia del ritorno a casa nella sua famiglia, di una sorella che per alcuni mesi ha vissuto con la nostra comunità, momenti intensi di fraternità. Abbiamo riscoperto, ancora una volta, che il Signore opera tramite l’intervento della Provvidenza che in questi mesi ci ha sempre accompagnati e sostenuti, senza lasciarci soli. La carità non è fare elemosina, ma condividere con amore e per amore, accogliendo e donando, nel rispetto delle culture e delle diversità altrui. Scalea 11 agosto 2022 Tiziana Vinci Centro di Aggregazione Sociale Mons. DIDONA Finalità e Ambienti operativi Il Centro di Aggregazione per Anziani Mons. Antonio DIDONA voluto a Scalea presso la Parrocchia San Giuseppe Lavoratore dal nostro Vescovo Mons. Bonanno, prende vita nel quadro del progetto complessivo della Caritas diocesana, ed è stato sostenuto dall’8X1000 della CEI, opera in sinergia e completa il servizio già offerto dalla Mensa Caritas San Giuseppe e dagli altri organismi parrocchiali orientati al servizio dei più abbandonati. Viene aperto per l’accoglienza dello scarto nel nostro tempo e propone in modo nuovo e dinamico l’integrazione, la relazione e lo sviluppo sociale delle persone più emarginate, fragili e sole che vivono nella nostra Città. Il Centro di Aggregazione si prefigge di accoglierle, assisterle e soprattutto promuovere per loro e con loro attività per il benessere psicofisico, cercando di contrastare i problemi derivanti dalla solitudine e dall’isolamento delle persone attraverso iniziative psicoattitudinali idonee alle loro diverse esigenze e situazioni esistenziali. Gli ambienti predisposti sono il salone Parrocchiale, dotato di appositi bagni e di cucina attrezzata, ma anche gli ambienti esterni potranno essere utilizzati per eventuali attività ludiche che ne richiedano l’utilizzo. Il progetto prevede un supporto per favorire le autonomie e la gestione dell’igiene di coloro che non ne hanno la possibilità, mettendo a disposizione una doccia con eventuali asciugamani e detergenti. I Tempi e i Contenuti Le attività del Centro di Aggregazione si svolgeranno il lunedì, il mercoledì e il venerdì dalle ore 9:30 alle 12:00, si concluderanno alle ore 12:30 con il pranzo. L’animazione guidata continuerà fino alle ore 16:00, mentre gli ambienti e gli strumenti di animazione resteranno a disposizione degli utenti fino alle ore 18:00. Le attività saranno culturali, aggregative, ludiche e di impegno sociale, attraverso gli educatori e gli animatori che accoglieranno e impiegheranno al meglio le risorse messe a disposizione dalla parrocchia. Le attività pensate attività sportive, da vivere attraverso ginnastica dolce, attività ludiche ricreative con tornei di carte, bocce, bricolage, pittura, ricamo e cucito e varie attività di cucina, attraverso la preparazione di piatti tradizionali e di culture diverse. Inoltre, il Centro di Aggregazione organizza uscite sul territorio, con escursioni guidate dai volontari appartenenti all’Oratorio ANSPI San Giuseppe, favorendo le relazioni tra persone appartenenti a generazioni diverse, con le quali scambiare consigli, esperienze di vita e condividere momenti insieme. Il progetto prevede appuntamenti periodici con la trasmissione di film, e con attività che si prefiggono il potenziamento cognitivo degli anziani, utilizzando anche metodiche informatiche che permettano loro di navigare su internet e usare le tecnologie per poter relazionarsi in un mondo globalizzato. Obbiettivo Il Centro Sociale si prefigge di trasmettere e contagiare di gioia, tuffandoci tutti in un mare di affetto, sostegno e allegria, per questo è stato pensato di sintetizzare tutto in uno slogan esplicativo: 3, 2, 1….Contagiamoci di Gioia
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Largo San Giuseppe, 1 - 87029 Scalea - Cs tel/fax 0985/920078
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