Parrocchia San Giuseppe Lavoratore - Scalea
  



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Diario di Viaggio

18 novembre - Spero a presto. Intanto è passato un altro giorno vissuto con intensità e anche un po di fatica. Però siamo qui a raccontare, ancora una volta, di intense emozioni che la vita di comunità offre e sperimenta per se stessa e per gli altri. Il valore dominte di qeusto periodo è certamente l'amore che uò tradursi in diversi atteggiamenti tutti ugualmente importanti anche se diversificati. Allora abbiamo l'attenzione ai bisognosi, la dedizione agli abbandonati, la voglia di mettersi in gioco, la gioia di riprendere a camminare, Ma ritengo assolutamente unico ed esclusivo la gioia che si sprigiona nella vita di comunità quando riesce a genrare l'ebrezza dello stare insieme e di condividere questa capacità che il Signore dona di sentirci fratelli e sorelle nel Suo amore.

     Devo ammettere che diventa sempre più difficile sostenere e descrivere tutto questo, anche perché tutto si insegue con entusiasmo crescente e instancabile, per cui esige praticamente tutta l'energia della giornata. Probabilemnte ne avrebbe bisogno anche di altra, ma per adesso il ritmo è questo e merita di essere affidato all'amore del Signore che non viene mai meno. Dobbiamo sempre pensae ch eparlo di decine e decine di persone, per cui umanamente diventa difficile relazionarsi emotivamente, ma viene privilegiata la dinamica dello stare insime, del gruppo. Il che significa che poi occorre trovare la bellezza degli incontri con gli sguardi e con tutto ciò che genera in emozioni relazionali.

     Ma prima di tutto riflettiamo l'amore del Signore poiché ogni altra cosa nasce da Lui e ci dona la gioia di incontrarlo negli altri. In riferimento all'attenzione verso le tante povertà, fermo restando che la meno praticata è qeulla dell'attenzione spirituale nella preghiera, l'opera del Signore si è resa manifesta in modo sovrabbondante nella genrosità dei doni che abbiamo ricevuto per venire incontro ai più abbandonati e alle marginalità molto presenti a Scalea, qualora ne avessimo bisogno abbiamo avuto modo di sperimentare che l'amore del Signore abita i cuori di tanti fratelli e di tante sorelle che hanno inteso sentirsi presenti in questa richiesta di solidarietà.

     Non meno importante l'esperienza con gli scout che mi ha incoraggiato a vestire i penseri giovanili che cerca se stesso mettendosi in gioco con le nuove generazioni. Ritengo inutile dire che c'è un divario eccessivo nell'età ma non nell'energia. incomma il passo è ancora al passo e questo non è poco. Per il resto prevale la gioia di stare insieme, di leggere le emozioni del sentirsi in movimento e soprattutto la capacità di rimettersi in gioco in modo sempre nuovo. Abbiamo ripreso il ritmo della vita di comunità contrassegnato dalla dinamica della Carità che, come dicevo, nasce dall'amore di Dio e che ciascuno cerca di rendere presente con le energie che il Signore stesso dona.

     Io come vado facendo e dicendo da tempo, non posso fare altreo che ringraziare il Signore e tutti coloro che con grande umiltà si rendono disponibili alle esigenze della comunità in modo intenso e genroso. E' tutto uno stupore, è proprio vero che il Signore opera nelle persone semplici con grande dignità e amore, ma anche e soprattutto con la semplicità di sentirsi al servizio del Regno di Dio, senza presunzione e umiltà. Adesso ci prepariamo a concludere l'anno liturgico e poi si riparte per la grande ripresa e la preparazione al Santo Natale, con l'Evangelizzazione nei Quartieri e nelle famiglie. Ancora e sempre grazie a tutti voi e che il Signore vi doni la gioia di essere armoniosi e sereni con il cuore aperto all'amore verso tutti.

5 novembre - Eccoci nuovamente insieme, siamo sopravvissuti all'intensa emozione dei giorni santi che il Signore ci ha donato di vivere nel ricordo dei nostri cari, dei santi, dei poveri  e di quanti sono nel dolore e nella sofferenza. Sono esprienze di inenarrabile intensità che hanno messo a dura prova anche la mia resistenza fisica. Della serie gli anni si fanno sentire. Continua ad accompagnarci un clima primaverile orientato all'estate, e questo crea grande difficoltà alla campagna e preoccupazione per le riserve idriche del territorio. Lo sò, sui social fanno vedere solo le persone spensierate che vanno a mare, ma ci sono conseguenze ben più gravi per la natura in questo prolungato bel tempo.

     Terminate le iscrizioni alle attività catechistiche e vissuti gioiosamente i passaggi, adesso guardiamo con più attenzione alla chiusura dell'anno liturgico, in attesa di orientare il cammino verso il tempo di Avvento. Intanto ci prepariamo al pellegrinaggio culturale in quel di Lungro con le famiglie, giornata serena di familiarità comunitaria. Intanto abbiamo gorduto della saltuaria presenza di alcuni giovani ormai latitanti per i loro tanti impegni che li tengono lontani da Scalea, ma sempre parte del mio cuore di padre, magari è meglio dire di nonno. Per il resto ognuno vive con dedizione il proprio impegno orientato a rendere presente il Signore nella propria vita di ogni giorno e per la crescita della carità nella vita della comunità.

     Domenica 3 abbiamo accolto i doni raccolti dalla Fidas per il memorial dei caduti, generoso esempio di dedizione alla storia dell'Italia, valorizzando la gioia delle giovani generazioni,  e l'attenzione alle povertà sociali della nostra città. Vadiffondendosi qeusta attrenzione, anche in molti rivati che con continuità sostengono le tante povertà del territorio, sempre in modo velato per come il Signore raccomanda. La povertà non deve essere occasione per mettersi in mostra e neanche per mettere in mostra i poveri. Non sempre questo è rispettato in virtù del principio della visibilità delle opere da sostenere economicamente, ma a mio parere è sbagliato, il bisognoso deve essere servito nel nascondimento.

     Come sempre gli elementi più positivi di questo periodo autunnale, oltre la bellezza e la luminosità del creato, sono gli abbracci e i sorrisi dei ragazzi, le continue richieste di aiuto di tanti fratelli e sorelle, l'impegno della formazione di adulti capaci di leggersi nella dedizione all'opera del Signore. E poi lo stupore sempre nuov che suscita la dedizione di tanti volontari che si dedicano con amore a coloro che chiedono di essere sostenuti e ascoltati con attenzione e amore. Allora sempre con rinnovata gioia, buona giornata a tutte/i e che il Signore vi sostenga nelle tante difficoltà che ci viene donato di dover affrontare. Non trascurate la preghiera.

31 ottobre - Eccoci alla chiusura di un altro mese di intense attività pastorali, il mese missionario ha sempre bisogno di essere riletto e proposto sempre in modo nuovo, per diventare proposta sempre attuale per la evangelizzazione delle genti. Negli ultimi anni siamo incoraggiati e leggere il nostro impegno nel metterci in cammino, cercando di cogliere nella nostra testimonianza tutto ciò che possono avvertire come necessario alla costruzione della speranza coloro che ci incontrano. Non sempre ci riusciamo? Questo lo so bene, saremmo in un altro mondo altrimenti, per cui sempre con rinnovato entusiasmo cerchiamo di leggerci la presenza del Signore che incoraggia, apre alla fiducia nell'altro e chiede di dare più spazio ai poveri nella nostra vita.

 

     Tutto questo non lo viviamo da soli, ma fortunatamente siamo circondati di una schiera di fratelli e di sorelle che con il loro entusiasmo e la gioia di mettersi al servizio degli altri ci donano la certezza che la luce del sole non è un dono esterno del Signore, ma è orientata a rischiare i cuori dalle tante tenebre che ci accompagnano. Ritengo che in caiscuno di noi ci siano piege di sofferenza, di delusione, di amarezza per le contrarietà che la vita spesso comporta, proprio per questo è importante che la luce della fede non venga mai meno, come anche per come il Signore dona, la gioia di vivere sempre ocome servi per il Regno nel quale il Signore ci ha posti.

   

     La parrocchia, ogni giorno, accoglie tante persone che colgono in essa un punto di riferimento per le loro insicurezze e la loro volontà di costruire la speranza. Il Signore ci ricorda che i poveri li avrete sempre con voi, pur cui l'accoglienza non è mai esaustiva in sè ma esige la relazionalità fattiva di tutti. Lo so molti stanno a guardare, ma questo accadeva anche ai tempi di Gesù, proprio per questo è importante il supplemento della fede alimentato dalla preghiera e non dal consenso degli altri.

    Ma questi sono anche i giorni dello yad vascem: un nome e un muro, questa è la Parola del Signore: io ti pongo come un nome e un muro in mezzo a tutti i popoli, se resterai fedele nessuno ti cancellerà e nessuno ti abbatterà. Questa parola certamente guiderà il nostro pellegrinaggio di nomadi presso le tombe dei nostri cari al Camposanto, sempre presenti nel nostro cuore e nella nostra mente, sempre vigilanti sul nostro cammino a sostegno delle nostre tante debolezze. Per cui non posso che auguravi grande dedizione all'amore, che esprimeremo nei gesti semplici del lumino da accendere o del fiore da offrire, coraggio è il pellegrinaggio del cuore che non delude mai.

25  ottobre - In realtà mi hanno corretto anche su questi ultimi inserimenti dicendomi che sono mandaranci, come dire che non ci si improvvisa contadini, ma ogni cosa esige il suo tempo di apprendistato. Nessun problema ancora sono ministerialmente operativo, ma appena vado in pensione mi dedicherò con più attenzione alla campagna. Nel frattempo si continua da un incontro all'altro che instancabilmente si susseguono nella dinamica della vita di comunità, tutto è energia ed è orientato a trasmette la gioia, certamente i problemi non mancano ma è opportuno far emerge tutto ciò che concorre a dare stabilità alla vita della parrocchia.

Ogni cosa esige tempo e attenzione, anche perché il Signore ci chiede di vivere con vivacità questa vigna giovanile che ci è stata affidata, io cerco di snellire il più possibile ma come si può ben vedere non è un'azione semplice. La cosa più importante è certamente quella di pregare, anche perché le riunioni lasciano il tempo che trovano, è la vita spirituale che deve veicolare i valori e la conversione al bene. Scalea ha bisogno che ci sia più amore, non solo cose da fare, sulle quali altri sono certamente più bravi di noi. Dobbiamo vivere amando la comunità parrocchiale per poterle dedicare quello che il Signore ci ha donato.

     Come sempre ogni cosa ha le sue fragilità, ma non è importante il Signore guarda al cuore ed è questo quello che conta. Intanto va stabilizzandosi l'Assemblea festiva con il ritorno dei familiari dei ragazzi, non è un ritorno eccessiva, ma aiuta a guardare meglio la gioia dello stare insieme. Dobbiamo riprendere ancora e con più dedizione le attività dei quartieri che caratterizzeranno la vita della Parrocchia soprattutto in Avvento, ma intanto cerchiamo di vivere il dono della chiusura del mese missionario leggendoci in questo mistero di amore che ci nutre e ci rende prezioso dono di Dio in mezzo agli altri.

20 ottobre - Ritengo capiti spesso anche a voi, che si pensa di fare una cosa e poi se ne fa un'altra. Avrei voluto dedicarmi alla passione per la campagna, ma poi ho subito l'invasione dei ragazzi e dei giovani per cui mi sono adeguato al loro ritmo, come dire fine della giornata. Infatti siamo al 21 ottobre e, comunque, recupero un poco quello che avrei voluto comunicare con una certa sodisfazione personale per come si evince nelle foto abbiamo il primo raccolto delle olive in dieci minuti, quello che rimane delle mele annurca, il primo raccolto delle arance e la distesa delle rose in fiore, neanche a maggio se ne vedono tante. Queste sono le mie dedizioni di contadino quando lascio la parrocchia e mi ritiro brevemente in campagna, insomma l'armonia con il creato a completamento della contemplazione dell'opera di Dio.  Si sono voluti aggiungere i mandarini, che sono appena arrivati a maturazione.

 

17 ottobre - In realtà tutto questo succede quando si permette ai ragazzi di dare libero sfogo alla loro esuberante gioia di stare insieme, non imbalsamati ma liberi di esprimere le loro portenzialità, ma soprattutto liberi di poter esprimere il sorridere alla vita che per loro è ancora tutto esuberanza ed entusiasmo. E' questo forse uno degli atteggiemnte che Gesù incoraggiava a imparare dai bambini, la voglia di esserci, di vivere  senza inquadrature schematiche o ideologiche. E qui mi sono già perso il bambino di cui mi ero inizialmente innamorato. Diciamo che non ho perso del tutto la gioia di poterlo essere, ma spesso, quasi in modo simultaneo, mi smarrisco nei meandri misterici e desacralizzati del mondo degli adulti.

    

      Intanto il mese missionario scivola lentamente e siamo arrivati all'oltre della metà, per cui dobbiamo provare a raccogliere i frutti che ci ha donato di seminare nei cuori condividendo con i più abbandonati ciò che noi abbiamo in abbondanza. Poi abbiamo l'altro volto della quotidianità l'impegno lavorativo che caratterizza la nostra esitenza, spesso non si sceglie come lavorare, ma non per questo si lavora meno anzi costa più sacrificio, poiché non è guidato dalla propria vocazione. Per questo è importante ringraziare il Signore per tutti coloro che spendono tanta parte della loro vita per rendere più dignitosi gli ambienti che noi frequentiamo e nei quali viviamo.

     Come sempre a quest'ora i più giovani e spensierati giocano a pallone nel campetto, fra poco arriveranno i ragazzi di Sorgente di Gioia che si preparano al primo incontro con Gesù, quindi ringrazieremo il Signore e infine chiuderemo con la preghiera, affidando alla Sua misericordia tutto ciò che è sfuggito al nostro impegno, anche questo giorno quasi totalmente vissuto al Suo servizio.  Diciamo che continua un clima primaverile, per cui non possiamo che valorizzare la gioia di stare insieme all'aria calda e invitante, per il resto si lavora e si cerca di portare avanti l'impegno di accogliere, per quanto è possibile, prima di tutto gli ultimi e tutti coloro che avvertono l'esigenza di un sorriso e di un po' di compagnia. Buon pomeriggio a tutti.

12 ottobre - Dobbiamo anche ammettere che è una bella avventura, quella che il Signore ci dona di vivere quest'anno. Tutto da vivere nella dinamica della sinodalità, dell'interiorità, dell'andare oltre se stessi, del cogliere in modo nuovo l'opera che il Signore vuole compiere per il bene della nsotra Città. Non è stato tutto agevole, ma evidentemente è come dobbiamo intendere il bene della comunità e non di questo o di quello o peggio ancora, adattere la vita della parrocchia ai vari gusti. Come sempre, ogni cambiamento esige un riadattare i moduli e anche la gioia di servire il Signore per come Lui stesso vorrà indicare, per cui al centro deve sempre essere posta la preghiera e anche la gioia di concorrere alla crescita della parrocchia.

      Questo non tutti lo comprendiamo, troppo spesso abbiamo atteggiamenti autoreferenziali, che a lungo andare generano la presunzione di essere i referenti dei contenuti e non i destinatari di un progetto che non è nostro ma merita di essere scoperto e attualizzato anche con grande sacrificio. Per come ci ricorda il nostro Vescovo tutto deve essre perseguito nella dinamica di una novità che prevale sull'abitudine e sul desiderio di essere il centro dell'opera e non un operatore che pone al centro la volontà di Dio. Molto è legato alla vita spirituale, intesa come cammino di preghiera e di condivisione che si apre con dedizione e alla cura del fratello e della sorella che il Signore ci chiede di accogliere nella nostra cosa.

     Domani sarà l'inizio di un periodo epico di grande dedizione alla vita della comunità con la stabilizzazione delle attività portate avanti già da metà settembre con lo sguardo rivolto a questi appuntamenti. La nostra forntiera è sempre la vita di carità, che coglie nella generosità delle persone tutto ciò che istituzionalmente non sempre ci viene donato, non siamo mai restati delusi dalla carità della comunità cristiana e non cristiana che non è mai sorda ai nostri appelli di aiuto. Come anche è bello ringraziare Dio per la dedizione dei volontari che instancabilmente si dedicano alla mensa, all'ascolto e al sostegno nei bisogni.

    Per i distratti non posso che ricordare che i poveri aumentano sempre di più, per cui come ci ricorda il Signore, non possiamo fare altro che vivere con attenzione l'accoglienza. Ma domani siamo chiamati a vivere la gioia dell'accoglienza dei ragazzi e dei giovani della città, che in modo più o meno guidato intendono lasciarsi coinvolgere dalla proposta cristiana. Sono tutti sommersi da tanti altri impegni, anche più coinvolgenti umanamente parlando. Ecco perché ogni paragone con il passato è per quelli che hanno tempo da perdere. Oggi Scalea offre una molteplicità di proposte tutte molto significative e interessanti, per cui la scelta per le famiglie e i nostri figli non è facile, ma anche per questo diventa più bello il mettersi in gioco e gareggiare nell'amore per come il Signore ci chiede e ci dona.

     Dobbiamo ammettere che è sempre più difficile orientare al Signore la vita ordinaria del giorno a Lui dedicato, la Domenica, ma domani avremo la gioia di poter illuminare con i sorrisi dei nostri figli, che poi sono il dono più bello che il Signore ci ha affidato il luogo dove ancora una volta, Lui diventa nostro cibo e noi tutti possiamo nutrirci alla mensa dell'amore di Dio. Il nostro è un tempo di violenza e di odio, seminato da guerre e da inimicizia ma anche per questo la missione che il Signore ci affida è più preziosa, essere un segno di speranza che vive la festa nell'incontro vicendevole, donando per come Lui ci dona la possibilità di essre la Sua novità nella vita di ogni giorno.

      Per cui auguri a tutti, che sia una Domenica di festa, il Signore non delude e ama in modo sempre nuovo. Sarà una Domenica bellissima, perché i nostri ragazzi e i nostri giovani sono troppo belli e gioiosi. Lo sono semrpe stati, ma domani ancora di più e così ogni giorno in modo nuovo.

5 ottobre - Stiamo vivendo le prove di autunno, con pioggerellina che irriga i campi con dolcezza senza fare danni, un autunno che non disturba il ritmo della natura e rende più vivibile il nostro impegno quotidiano. Insomma il Signore continua a benedire la nostra terra e ci chiede di sostenerlo in questa azione di armonia e di pace con il creato. Quello che più immediatamente dona gioia alla vita di comunità sono i ragazzi con la loro parteicpazione e i giovani con il loro impegno di animatori. Tutto ha bisogno del sostegno della preghiera che continua ad essere vissuta in modo instabile, da parte dei proticanti. Pur sapendo che solo nella preghiera risuciamo a vivere la volontà di Dio e a camminare corrispondendo al suo desiderio di Pace.

     Anche il Santo Padre continua a incoraggiare questo impegno a fronte di tanti governanti che hanno fatto della gruerra il loro emblema programmatico di stabilizzazione del mondo. Preghiera e digiuno, sembrano parole e atteggiamenti tratti da un film d'epoca, ma evidentemente non è così, certo non è facile restituire loro il protagonismo di cui avrebbero bisogno, ma anche per questo le cose sociali procedono in modo schizzofrenico. Vivere in una società post cristiana significa anche esseere messi presi in giro in quelli che sono i valori fondanti la nostra vita di fede. Ai nostri giorni comincia a delinearsi questo atteggiamento, che nei nostri ambienti per adesso è passivo anche perché permane un rispetto atavico verso i valori vissuti fin da bambino, ma con gli anni e soprattutto con gli atteggiamenti.

     Lentamente ogni valore di fraternità e di solidarietà viene marginalizzato a favore dei propri interessi e di quelli della propria famiglia. Proprio per questo è importante essere convinti della bontà dei valori che ci ha trasmesso Gesù, purificandoli da tutto ciò che non appartiene al Vangelo, è opportuno scomodare in questo San Francesco per come lui ha inteso incarnare il Vangelo di Gesù Cristo: Sine glossa, cioè senza aggiunte interpretative e redazionali. Troppo spesso nei nostri ambienti, ancora oggi, prevalgono le parole e gli atteggiamenti invece di privilegiare la testimonianza e l'accoglienza sincera e disinteressata degli ammalati e dei poveri.

     Dobbiamo fare dell'amore verso il Signore e verso i fratelli il senso vero della nostra vita, cercando di trasmette di noi stessi ciò che alcune volte per paura o per rispetto umano veliamo agli occhi di tutti. l'amore che Dio ha posto nei nostri cuori e che dobbiamo manifestare nella vita di ogni giorno in ogni momento. Quando ci riusciamo siamo più sereni e affrontiamo le tante incomprensioni e difficoltà senza alcun problema, con il cuore sempre aperto e la gioia di vivere secondo il Signore e non assecondando i nostri desideri e le nostre ambizioni.

1 ottobre - Noi oggi cominciavamo la scuola, il grembiulino azzurro, il colletto e il fiocco a secondo della classe, il quaderno in mano e la penna, fine dell'abbigliamento didattico. Anche oggi bellissima gornata primaverile, che evidentemente stenta  a lasciare i nostri ambienti, per cui tutto è fiorito, colorato, luminoso, gioioso. Insomma è bello alzarsi, camminare, guardarsi attorno. cercare gli altri, stare insieme. Come tutti sappiamo i problemi non mancano in nessuna famiglia, ma è anche bello mettere in risalto i colori vivaci e non solo e sempre quelli opachi. Tutto è ripartito con entusiasmo, e ammettiamolo con grande voglia di esserci ancora, soprattutto come riferimento del Signore che cerca i bisognosi di cure e di attenzione. Dicevo già tempo fa che Scalea rispnde bene alle sollecitazioni della vita di carità, per cui non possiamo dubitare che l'amore di Dio continui ad aprire i cuori al dono di sé. Intanto guardiamo il cielo e erchiamo di comprendere che cosa il Signore ci chiede.

     Poi ci rendiamo disponibili a ripercorrerci nelle nostre radici, anche se lontane nel tempo, quindi ci immergiamo nella bellezza del creato e poi ci mettiamo in cammino per come il cuore ci chiede.Dicevo già tempo fa che Scalea rispnde bene alle sollecitazioni della vita di carità, per cui non possiamo dubitare che l'amore di Dio continui ad aprire i cuori al dono di sé. Intanto guardiamo il cielo e erchiamo di comprendere che cosa il Signore ci chiede. Poi ci rendiamo disponibili a ripercorrerci nelle nostre radici, anche se lontane nel tempo, quindi ci immergiamo nella bellezza del creato e poi ci mettiamo in cammino per come il cuore ci chiede. Sempre accompagnati dalla gioia contagiosa dei nostri ragazzi e giovani che hanno ripreso, tra i mille impegni che ne caratterizzano la crescita, il ritmo di esser presenti anche se ancora il Ringraziamento al Signore non sempre abita la mente di tutti e soprattutto delle famiglie.

     Come ci ripetiamo spesso, siamo in una società post cristiana, dove l'incontro con Dio deve esser eindotto anche nei modi meno immaginabili, ma è così per cui è importante leggerci nella gioia di vivere al servizio del Signore anche con stanchezza, ma la vita esige il suo tempo, e i tempi da dedicare al Signore diventano spesso molto brevi. Tutto è utile se vissuto nel disinteresse e nella gratuità, per cui nessuno abbia mai il dubbio della non validità del proprio impegno, anche semplicemente nella preghiera. Tutto concorre alla gioia della vita comune. Per cui sempre con entusiasmo, anche quando ci senitaimo stanchi ma mai appagati dei risultati conseguiti, cercando sempre l'oltre come il SIgnore chiede e indica con la Sua presenza.

     Decisamente sarà una giornata molto intensa, da vivere nell'amore del dono di sè, da affrontare con coraggio e fortificati dalla presenza dello Spirito Santo. Liberi da ogni interesse guardiamo con fiducia all'opera di Dio che ci chiamo e ci chiede di essere sua presenza nel dono e nella gioia di esserci e di vivere al Suo servizio. Alcune volte non ci risuciamo? Niente di particolarmente strano, ci sediamo e con calma riprendiamo ma sempre nell'amore verso gli altri, mai cercando e servendo  se stessi, ma solo per rendere presente l'amore del Signore.

24 settembre - Tutto sommato ricco di incontri e di impegni formativi e programmatici, il mese è stato caratterizzato dalla gioia di riassumere pienamente i ritmi parrocchiali, cercando cogliere quanto affidatoci dal Vescovo da vivere a tutela della salvaguardia del creato. Ritengo di poter affermare che facciamo fatica a coinvolgere ad extra, per motivi difficili da leggere, però abbiamo certamete avuto eventi simili organizzati da singole aggregazioni, con un maggiore coinvolgimento di persone. Per non scadere nel lamento dobbiamo comunque ringraziare il Signore che ci ha dato la possibilità di leggerci in cammino per rendere più dignitosa la vivibilità nella nsotra città, con la preoccupazione di doversi pensare noi e non solo gli altri.

    L'altro momento che caratterizza ed emoziana la vita della comunità è il ritorno alle attività formative dei nostri ragazzi. Sò bene che non dovremmo avere interruzioni di alcun genere, ma di fatto il tempo estate, al di là dei momenti di attività vede i nostri bravissimi pargoletti o meno impegnati in mille altre attività, ma con difficoltà li si intravvede in parrocchia. E' il mistero del nostro tempo che ha bisogno di chiamare a se le giovani risorse, in altre inizative perltro molto belle, ginnastica, danza, canti, discoteca per non parlare della bellezza di andare a mare, ma in questo modo la parrocchia che comunque aggrega molte persone, siamo nell'ordine delle migliaia per la gran parte turisti, però faremmo fatica a cogliere i nostri giovani, che pure hanno vissuto con tanto entusiasmo la gioia della vita parrocchiale.

     Nessun problema, tutto è pronto per accoglierli come se fossimo stati sempre insieme, e anche i genitori si coinvolgono come se partecipassero sempre agli impegni comunitari, ritengo che il nostro impegno sia quello di dare serenità e gioia, il resto lo propone il mondo con mille problemi che ogni giorno devono essere affrontati per vivere dignitosamente, sempre con sacrificio,  e cogliere la bellezza della fraternità comunque da testimoniare e per quanto risuciamo da costruire per come Gesù ci insegna e ci affida.  Nulla di particolarmente difficile tutto è affidato al Signore, anche noi, lo siamo, per cui dobbiamo solo aprire il nostro cuore al Suo amore e cercare di corrispondere alla Sua volontà.

     Il bello della vita di comunità, è che ci si coinvolge con il cuore e non solo con le energie personali, per cui abbiamo la certezza che non tutto può proseguire per come si vorrebbe, ma anche per questo si resta particolarmente sodisvatti, tutto è orientato all'amore di Dio, anche se affidato alle nostra fragilità non sempre risuciamo ad esprimerlo pienamente. E' proprio questo che ci dona serenità, noi donaimo, il Signore fa crescere al di là delle nostre forze. Come anche dove noi non ipotizziamo, nulla ci appartiene tutto è dono, anche noi lo siamp per cui non ci possediamo, ma ci doniamo e basta.

18 settembre - Avrei voluto inserire una foto per come si presenta la giornata oggi a Scalea, ma per adesso non lo carica, appena arriva è da gustare come la giornata che oggi il Signore ci dona di vivere nella serenità di chi orienta la propria vita al fare la Sua volontà. Tutto è serenità, tutto è luce, tutto è gioia insieme ai tanti pensieri e combattimenti che si accompagnano alla vita di tutti. Una riflessione che mi accompagna in questi giorni, è sul come il nostro Vescovo stà orientando, trasformandola la vita della diocesi. Giovane, ricco di emergia e di amore vers il Popolo a lui affidato, va dedicandosi instancabilmente a vivificare e a contagiare del suo entusiasmo tutte le raltà ecclesiali e con che vivificano la diocesi. Ecco a voi l'armonia del cielo questa mattina e la gioiosità del tramonto stasera, chiaramente è una ipotesi perché siamo ancora alle 14:30 ma la speranza non delude mai.

     Insomma è un perenne andare oltre, a differenza di tanti che invece tentano di stare a sedere, alcune volte anche in modo pigro. Troppo spesso oltre la riunione non si riesce ad andare, attività di evangelizzazione non se ne parla proprio, per alcuni è già troppo venire in parrocchia al solito posto per fare le solite cose. Insomma il contrario dell'andare oltre. E' importante leggere il modello per poi corrispondere, per come si riesce, all'impulso che ne deriva. D'altre parte la missione è così. una dedizione instancabile verso la meta che ci indica il Signore, non per come piace a me o per come io mi trovo più a mio agio.

     C'è tutto un lavoro di rielaborazione mentale da creare, troppo spesso si pensa di fare la volontà di Dio mentre non si fa altro che ciò che piace a se stessi. Cattiva coscienza? Certamente, perché non è possibile per gli adulti non comprendere quello che il Signore chiede, se non vivendo in modo strumentale la disponibilità alla fede. Allora cerchiamo di pregare un pò di più, cogliendo in questo atteggiamento tutto ciò che concorre al dono della Grazia di Dio. Stiamo camminado verso il Giubileo della speranza e certamente quest'anno avremo tante volte la possibilità di attingere al dono della Grazia, come recita l'apostolo Paolo lasciamoci emozionare dall'amore di Dio.

     Nel frattempo si è messo in moto il mondo dei fanciulli,  dei ragazzi e dei giovani. Nella speranza che i genitori abbiamo trovato il tempo di riposare un poco per recuparare la stanchezza cumulata durante l'estate. Ritengo inutile ricordare sempre che grosso modo a Scalea non va in vacanza nessuno se non coloro che godono di lavoro statale, ma neanche loro perché per la gran parte fanno un doppio lavoro, portare avanti i figli diventa sempre più problematico ed è importante avere a disposizione risorse sempre vive. In questo vortichio di impegni si inseriscono anche le attività orientate alla vita sacramentale, insomma buona ripresa a tutti e sempre con tanta energia e gioia. 

9 settembre - Anche oggi sottopongo alla vostra riflessione un ateggiamento basilare della nostra disponibilità al Signore. Questo vi aiuta a comprendere che era meglio con il caldo, scrivevo di meno. Oggi voglio aiutare a comprendere meglio il dono dello Spirito di cui tutti siamo depositari e che normalmente definiamo con la parola Carisma.Nel linguaggio ecclesiale intendiamo la grazia come dono elargito da Dio. Il termine può indicare o la semplice grazia santificante infusa a tutti i credenti col battesimo o, in senso stretto, un dono soprannaturale straordinario concesso a una persona a vantaggio della comunità.

     Con questo termine indichiamo anche il complesso delle facoltà e dei poteri straordinarî che una persona possiede e che le vengono riconosciuti all’interno di un gruppo religioso, culturale o economico, o nella società, consentendole l’assunzione di un ruolo direttivo.  Insomma è una energia per alcuni aspetti esclusiva che permette alla persona di carattirizzare con la propria presenza e dedizione la crescita della comunità cristiana e anche sociale. Ritengo di poter affermare che tutti godiamo di un qualche carisma, anche se non sempre siamo capaci di coglierne l'intensità e la potenzialità in riferimento al bene che può derivare per gli altri.

     Questa parola deve essere sempre accompagnata e sostenuta dalla parola discerinemento, perché nessuno deve pensare di fare da se, ma tutti abbiamo bisogno di crescere nella disponibilità a cercare una migliore comprensione di noi, delle nostre potenzialità in coloro che sono preposti al discernimento dei carismi. Anche in questo caso occorre sempre agire con grande umiltà, semplicemente perché parliamo dell'azione di Dio nelle persone e nessuno può comprendersi nella totale potenzialità di leggerne la natura e l'azione. 

     Però è importante emancipare questo aspetto anche nel rapporto con i figli, ma soprattutto con color che ci collaborano nelle atività formative, la domanda deve sempre essere quale carisma possiede questo fratello o questa sorella e in che modo può contribuire al bene degli altri. Altrimenti il rischio che corriamo è quello di piegare il dono della Grazie ai nostri bisogni o peggio ancora non tenere in alcun contro le esigenze della persona che il Signore ci pone accanto per il bene degli altri.

      Questo altri è fondamentale, perché può anche accadere che alcuni vivano le proprie potenzialità per se stessi senza cercare in nulla il bene della comunità, anzi può accadere, seguendo la moda del nostro tempo,  che la comunità sia utilizzata per le proprie finalità. Come può accadere che il dono di Grazia possa diventare peccato, è la storia infinita della lotta tra il bene e il male, per cui nulla di particolarmente innovativo. Quello che conta è non distrarsi, altrimenti poi tutto diventa più difficile.

6 settembre - Ma allora come si prevede il cammino di quest'anno? Il preambolo è evidente, come sempre sarà un anno bellissimo, perché ci guida e ci incoraggia il Signore. Sarà stressante perché Lui non si accontenta sempre di come viviamo al Suo servizio, però Lui sa che lavoriamo con il cuore per cui non può che essere contento del nostro impegno. Al centro di delle tante attività di servizio e formative non possiamo che mettere le tante povertà di Scalea, sia spirituali che materiali del territorio nel quale viviamo. Per cui non dobbiamo fare altro che pregare e lavorare, il resto non ci appartiene e lo affidiamo al Signore.

     Allora coraggio, leggiamoci nella preziosità di chi vuole donare se stesso agli altri e guardiamo sempre avanti con fiducia e gioia. Si è vero, dobbiamo guardare di meno a noi stessi altrimenti corriamo il rischio di non operare secondo il Signore ma per come vorremmo noi e questo non porta al bene che il Signore ha posto dentro ciascuno di noi e che ci viene chiesto di diffondere. Ma l'egoismo, la stanchezze, le odiosità, i tanti problemi familiari? Se preghiamo, tutto viene configurato in modo nuovo, nella certezza che il Sifgnore dona la forza di superare ogni difficoltà, Certo dobbiamo pregare altrimenti non si va da nessuna parte. Auguri e pronti a partire, per come il SIgnore chiede.

3 settembre - Il Signore benedice il povero che confida in Lui. Con questa giaculatoria estemporanea, voglio ringraziare il Signore per la pioggerellina che ci sta accompagando all'inizio di questa giornata. Per noi contadini è una vera benedizione che dona speranza a un terra che ha bisogno di essere irrigata con intensità. Per cui, grazie Signore. Riprende con una certa intensità anche l'impegno per le tante attività parrocchiali, si procede in ordine sparso per cogliere meglio le disponibilità di ciascuno e poi ci si incontra, mettendo così in comune ciò che lo Spirito Santo ci ha donato di comprendere come il bene della nostra parrocchia.

     Ogni comunità è una storia infinita di carismi, ed è essa stessa un dono prezioso per il territorio e per la Chiesa diocesana, certo è importante che ogni battezzato esprima con gioia la disponibilità di mettersi al servizio della parrocchia, In questo modo vanno emergendo le ricchezza che ciascuno ha dentro di se e che, conseguentemente, diventano il bene per tutti. Quello che conta è che non ci si senta migliori degli altri, ma semplicemente al servizio del bene comune per come il Signore dona adesso, anche perché con il tempo le cose cambiano per cui chi può essere dsiponibile oggi, non necessarimente lo può essere domani.

     Anche per questo la parrocchia è una realtà cangiante, quando le persone disponibili sono sempre le stesse, significa che qualcosa non funziona. Generalmente ci si giustifica dicendo che gli altri non vogliono impegnarsi, ma sarà vero? Io penso che semplicemente si fa fatica a fare spazio alla diversità del dono degli altri e alcuni impongono il proprio stile, che necessariamente non piace a tutti. D'altra parte che vuole servire il Signore, lo fa mettendosi in ascolto del Signore e non di questo o di quello. Insomma se la Parrocchia respira e fa respirare non manca mai il fiato. Se la Parrocchia soffoca e fa soffocare il fiato non basta mai.

     Ancora di più, se nella Parrocchia invece di ringraziare ci si lamenta, vuon dire che non è animata da servi ma da dirigenti e non può funzionare, perchè il Signore ha bisogno di servi per la Sua vigna e non di dirigenti che gestiscono il tutto a proprio piacimento e/o perseguendo propri interessi. Dice Gesù dai frutti si riconosce l'albero, per cui non bisogna fare altro che guardare per capire. Non dalle parole o dai desideri, ma dai frutti. Posso affermare che se continua a piovere possiamo sperare nei frutti autunnale con serenità e gioia, anche perché ogni dono dall'alto apre a una speranza nuova. Accogliamo perciò con gioia il dono del Signore e guardiamo con fiducia a coloro che ci pone accanto.

24 agosto - I giorni si susseguono in modo lineare, per cui siamo arrivati quasi alla conclusione di quello che viene definito un periodo di vacanze. In realtà, come ho già avuto modo di affermare in altra occasione, sono pochi coloro che arrivano riposati alla fine di questo periodo. C'è troppa gente che affluisce nel nostro territorio e questo comporta necessaziomente un di più di impegni per tutti, per cui ci si affida al Signore e lo si ringrazia, perché nonostante le tante persone, nulla di particolarmente grave è accaduto per la dignità delle persone e delle cose. Questo vale anche per la parrocchia che, come sempre, è al centro dell'attenzione spirituale di tanti che avvertono l'esigenza di sentirsi rinvigoriti e sostenuti dall'amore e dalla pazienza di Dio.

    Potrei anche degli interventi in ordine alla carità ai quali siamo sollecitati dai tanti vaganti, ma questo appartiene alla vita quotidiana per cui tutto viene vissuto come grazia di Dio in espiazione dei nostri peccati. Andiamo riprendendo la gioia di incontrarci per il riavvio delle attività formative della parrocchia, questo sollecità coloro che si rendono disponibili all'opera di Dio a un surplus di impegno, che si aggiunge a quelli che normalmente portano avanti per  le loro famiglie e altro. Andiano anche rileggendo il piano della diocesi per comprendere come coinvolgerci dinamicamente nella dinamica della creacita di comunione con la Chiesa e il Pastore delle nostre anime. Poi abbiamo il riassetto dei responsabili canonici della parrocchia. Insomma, anche nei nostri ambienti, non si coglie assolutamente il senso della parola vacanza.

     Il primo obiettivo da perseguire, è riprendere il tutto con la gioia di sentirsi al servizio del Signore, cogliendo in questa elezione l'entusiasmo di contribuire alla crescita spirituale dei nostri ragazzi. La Parrocchia non è il luogo delle riunioni, ma il luogo dell'incontro, è uno slogan difficile da incarnare ma nessuno vienta di continare a perseguirlo anche se gli unici che lo vivono sono i ragazzi che quotidianamente vengo al campetto per viviere qui il loro tempo libero. Per il resto tutti impegnati in altri ambienti, fortunatamente si riesce a trovare il tempo per animare gli incontri. Può anche essere che sia questo il modello di impegno cristiano del nostro tempo, magari può non piacere ma alcune volte è importante accettare come grazia di Dio anche l'elemosina.

    Questo accade ordinariamente ai tanti che chiedono di essere aiutati ma devono accogliere il poco che diamo loro con la gioia di ringraziare per essere stati accolti e, in qualche modo, aiutati. Quest'anno è andata così, poco mare, poco sole, eccessiva stanchezza, insomma gli anni passano e mi incoraggiano a guardare con l'entusiasmo necessario a ritmi più accettabili. Nessuna distrazione o dimenticanza, semplicemente una pianificazione di impegno più legata alla vita della comunità e meno dispersiva in riferimento ai tanti che chiedono sempre attenzione senza mai trovare il tempo per la parrocchia. Come sempre si ci accetta anche nei limiti personali, tutto è a gloria di Dio, nulla è per noi stessi, chi lo comprende cammina insieme, altri preferiscono camminare da soli.

    Siamo in un fase ecclesiale nuova, anche universale è la dinamica sinodale che avanza, nella quale c'è grande spazio al discernimento personale e alla gioia di essere protagonisti di se stessi. Diciamolo pure, a me piace un maggiore legame alla Croce di Cristo, per cui evito di distrarmi nelle tante cose del mondo e non penso molto neanche a me stesso, che colgo nella presiosità del servo e non di chi opera per come vuole e come gli piace fare. Insomma come potete riflettere tutto è molto bello e innovativo, non ci si annoia e si ha solo l'imbarazzo di scegliere il verso dove camminare guardando alle energie che il Signore mette a disposizione della parrocchia. Intanto auguro a voi e alle vostre famiglie di vivere questi ultimi giorni di agosto nella serenità e nella pace interiore.

11 agosto - Festa di Santa Chiara, per cui il pensiero va ad Assisi e a tutte le persone che si sono accompagante alla mia vita, donandomi occasioni di sorrisi, di festa e di gioia. Effettivamente chi porta questo nome assume anche la vocazione di essere gioiosa nella vita. Il che non guasta mai. I nostri sono tempi difficili da leggere nella dinamica fraterna del Vangelo con questa voglia di violenza e di squilibri sociali e politici che si accompagna al nostro tempo.  A tutto questo aggiungo una sequenza di fratelli e di sorelle che il Signore va chiamando a se, per cui il dolore e i tanti ricordi abitano il mio cuore e la vita di comunità.

     E' evidente che per me non si tratta di celebrare la messa per il morto, ma ogni volta è semplicemente un rileggermi nelle tante occasioni condivise che riemergono con intensità nella gioia degli incontri. Insomma è una emozione sempre nuova che merita di essere percorsa finchè il Signore me ne darà l'opportunità. Prima o poi toccherà anche a me e altri ricorderanno qualcosa. Che dire è un mezzo agosto particolare, anche se in realtà tutti i giorni sono particolari, ma quest'anno è leggermente più riflessivo e qeusto non è caratterizzante questo tempo, generalmente orientato allo svago e alla festa.

     Poi ci sono le Olimpiadi che, al di là di come sono gestite dai socialial sempre alla ricerca della spettacolarizzazione, meritano comunque d essere apprezzare per la qualità e le energie che i partecipanti riescono ad esprimere, per non parlare dei gesti di fraternità che i grandi uomini politici semplicemente stentano a pensare e ad incarnare. Certo, ritengo che come ogni cosa basterebbe essere più autenticamente realisti e sarebbe ancora più bello poter ammirare la forza della natura che ciascuno si sforza di esprimere e di donare. Per non parlare della plasticità dei movimente, dell'eleganza dei gesti e via a seguire, insomma come sempre basterebbe fare meno parole e dare più spazio alla realtà.

     Comunque tutto molto bello e meritevole di essere osservato, sono una vera scuola che incoraggia i valori da vivere nelle relazioni tra le persone. A tutto questo si aggiungone le attività orientate a pianificare la vita della comunità, che in qeusta fase sono affidate alla buona volontà di coloro che si coinvolgono. Insomma è la gioia di stare insieme come comunità e non tanto il leggersi nel protagonismo che il Signore chiede di testimoniare. Agosto esige sempre più tempo per la vita familiare, il che significa lavorare maggiormente, per i figli che tornano, ma più semplicemente anche per guadagnare qualcosa a sotegno dell'economia della fmaihlie. Ho già detto altrove che la visione della vacanza non appartiene alla realtà delle cose.

2 agosto - Intanto abbiamo oltrepassato il guado di mezza estate e siamo sbarcati in agosto, la vita della parrocchia continua tra una sequenza di fratelli e sorelle che il Signore chiama a se, per le quali siamo sollecitati alla preghiera, e l'attenzione a tutti coloro che scelgono Scalea come rifererimento per il loro tempo di riposo e cercano nella vita spirituale un incoraggiamento all'incontro con Dio e alla personale serenità interiore. Noi siamo abituati a chiamare tutto questo preghiera, ed è proprio negli atteggiamenti di ricerca interiore che dobbiamo cercare la msericordia di Dio e la sorgente dell'amore verso i fratelli e le sorelle che sono accanto a noi, per i più svariati motivi e nei modi più variegati. 

    Domenica abbiamo auto la gioia di accogliere il nostro Vescovo, che ha presieduto la celebrazione vespertina ed ha presentato il Vicario parrocchiale nella persona di Don Antonio, come sempre il Signore ci ha donato di poter accogliere e vivere il ringraziamento con battezzati provenienti da ogni parte d'Italia, come ripeto spesso tutto è grazia di Dio. A noi è affidato il compito prezioso e insostituibile di non disperdere la Sua opera di salvezza e di valorizzare questa carica spirituale. Oggi è il giorno della Perdonanza di Assisi, anche qeusto è semplicemente un dono dell'amore misericordioso del Padre che si accompagna con affetto alla nostra vita e viene incontro alle nostre fragilità.

     Per come è risaputo, in questa occasione molti si avvicinano al sacramento della Confessione, cogliendo nella grazia di Dio un aiuto ineludibile per partecipare della salvezza eterna che Gesù ci ha donato. Certo agosto è noto per altri impegni, ma anche questo spesso è vetrina di abitudini sociali, posso garantire che in questo mese siamo particolarmente sollecitati a vivere la preghiera e la disponibilità alla riconciliazione, molti aspettano questo tempo per riprendere con gioia e in modo più lineare il loro cammino spirituale.

     Certamente, per chi può, il mare non è un optional e diventa un momento di serenità e di immersione nell'infinito. Lo sò è anche svago, chiacchiericcio, pettegolezzo e tutto ciò di cui siamo particolarmente edotti, ma a me piace leggerlo in modo più armonico nella dinamica della crescita personale che certamente non manca in ogni momento di aggregazione diversificata, per cui buon proseguimento per come ciascuno riesce, cercando di leggere in ogni nostra azione tutto ciò che di buono il Signore ci dona di vivere e di condividere, coraggio ciò che conta e non smarrirsi nella critica gratuita e sostenerci vicendevolmente nel bene che è dentro ciascuno di noi e naturalmente anche negli altri.

23 luglio - Cosa volete che vi dica, andiamo a chiudere questo mese assolato, ieri sera siamo stati leggermente benedetti da una pioggerellina, ma oggi il sole ha ripreso imperioso il monopolio climatico. Insomma tutto è orientato a cogliere la bellezza di sudare e di doversi riparare dal calore cercando refrigerio per come è possibile. Il mese delle vacanze va a concludersi e mi veniva di leggerlo in modo diverso, dall'altro lato,  per come lo vivono coloro che in questo mese e ancora di più nel prossimo, dedicano tutta la propria giornata all'impegno lavorativo. Dovremmo averlo imparato tutti, perché alcuni facciano vacanza, ed è bene che sia così per l'economia del territorio, occorre che tanti altri facciano sacrifici.

     Questo è un pensiero che si accompagna spesso alla mia giornata, anche per mitigare la superficialità di chi legge tutto come un periodo di vacanza, ma non è assolutamente vero. I baristi si alzano alle cinque di mattino, i panettieri non vanno proprio a riposare, gli operatori ecologici non ne parliamo per gli orari massacranti che devono vivere per mantenere dignitoso il territorio, quasi tutti i genitori lavorano per arrotondare il bilancio familiare e permettere ai figli di vivere in modo più sereno la loro crescita. Gli stessi giovani sono tutti coinvolti in impegni lavorativi variegati per sodisfare i loro sfizi estivi e oltre, ma anche per attività orientate a realizzare le loro capacità.

     E non ho detto nulla del vasto mondo delle campagne, dove le famiglie coinvolte vivono ritmi impossibili di impegno per irrigare, zappettare, potare, insomma permettere alla terra di produrre per come oggi viene chiesto e reso possibile, anche in orari assolutamente improponibili. Intere zone della nostra città sono interessate da questo tipo di impegno, sia nell'area fluviale, che collinare, insomma cerchiamo di leggere meglio la realtà nella quale viviamo e questo ci permetterà di rispettare meglio le persone che il Signore ci pone accanto, con le quali dobbiamo imparare a leggere il rispetto, la dignità del sacrificio e la volontà di essere onestamente al servizio delle famiglie loro affidate.

    Dovremmo accennare ai tanti, ma proprio ai tanti che concludono il cammino della loro vita nelle strutture di accoglienza per anziani, Quanti sacrifici vissuti, si accompagnano ai loro pensieri nelle lunghe giornate di solitudine. La speranza è che vivano tutto con serenità e nella gioia di essere accolti e rispettati nelle loro esigenze. Poi ci sono anche coloro che vanno a mare, ogni tanto capita anche a me, che accogliamo e rispettiamo perché grazie a loro Scalea vive un livello di vita altrimenti impossibile da proporre e da incarnare. Ci sono anche altre categorie che sono maggiormente tutelate dai contratti, per cui possono anche permettersi di vivere una estate più serena e rilassata, ma quello che voglio aiutare a riflettere e che raccomando, è sempre di pregare per tutti, perché abbiamo sempre bisogno gli uni degli altri, insieme nel riswpetto vicendevole, viviamo meglio.

15 luglio - Diciamo così, d'estate si scrive con più difficoltà e ritengo si legga con uguale difficoltà, gli impegni intensificati legati al fenomeno turistico, il caldo che per alcuni aspetti incoraggia alla spensieratezza, comunque cerco di ottemperare ai doveri istituzionali, per cui eccomi a voi. Naturalmente sono molto sudato come ritengo tutti, evito di accendere la climatizzazione e valorizzo al massimo la brezza marina di cui la canonica gode per la sua posizione strategica. Sempre così, no ma da qualche anno ho cambiato il modo di relazionarmi con il clima, sia quello invernale che quello estivo, diciamo pure che ci sono persone che soffrono ordinariamente più di me, per cui evito di fare prediche a vuoto e cerco di leggermi nei sacrifici che il Signore ci chiede di testimoniare.

     Siamo tutti coinvolti nel mistero del Monte Carmelo, questo monte caro alla tradizione profetica che anche a Scalea si caratterizza con la devozione alla Vergine Santa, per cui non possiamo fare altro che rileggerci in questo mistero di amore e di conversione. Ci viene chiesto, per come il Signore stesso ci dona, di guardare con fiducia alla Vergine del Monte Carmelo, a lei affidiamo soprattutto coloro che sono nella sofferenza e anche la nostra stessa vita che ha sempre bisogno della benevolenza e dell'amore di Dio. In particolare preghiamo per i bambini ammalati, vera gioia per le famiglie quando sorridono e grande preoccupazione per tutti quando sembra prevalere in loro la fragilità.

      E' il tempo del lavoro, per cui non possiamo fare altro che sotenere tutti coloro che si sforzano di costruire la speranza del furturo per se stessi e per i propri cari, lavorare in qeusto periodo esige una maggiore deidizone al sacrificio, ma la gente non si tira indietro, dobbiamo solo sperare che le loro forze fisiche non vengano meno e che prevalga comunque e sempre la voglia di comunione, di sinergia all'interno della comunità familiare. Sappiamo tutti bene che la famiglia vive una dinamica relazionale debole, spesso contrassegnata dagli equilibri per una convivenza matura. Ritengo che ogni equilibrio esiga una maturità relazionale che non deve esssere motivata dagli interessi economici personali altrimenti tutto diventa più arido e difficile da portare avanti.

     Dovrei parlare dei valori spirituali che devono caratterizzare la gioia della crescita della vita comune, ma sappiamo tutti bene che questi valori coagulanti la comunione sono troppo  spesso naturalmente soppiantati dagli interessi di parte. Ieri sera abbiamo avuto uno spaccato di come siamo arrivati a poter vivere in modo sufficentemente agiato, con la celebrazione dell'Unzione degli Infermi per i tanti sofferenti che hanno donato la loro vita per la famiglia, senza mai fare calcoli o risparmiarsi nella donazione di se. Molti sono davanti a noi, altri sono nei nostri pensieri e nel nostro cuore perché il Signore li ha chiamati a se, non dobbiamo fare altro che sforzarci di imitarli o almeno accudirli per ringraziarli della loro vita donata.

     Allora, con grande gioia non posso che augurarvi di vivere questi giorni ringraziando il Signore e invocando dalla Santa Vergine una serenità del cuore e la gioia di continuare a vivere seguendo e imitando il suo Figlio Gesù. A tutti auguri vivissimi di una bellissima festa patronale. Auguri soprattutto a coloro che onorano nella propria vita il Nome del Monte Carmelo, possa essere di sotegno e di incoraggiamento sulla via della santità.

7 luglio - Possiamo guardare con fiducia al futuro se non trascuriamo quello che il Signore ci raccomanda di vivere: il dono di se sempre disinteressato, la gioia di operare per come il Signore dona, guardare ai tempi del Signore e non ai nostri. Chiaramente ricordandoci sempre che l'opera è del Signore e noi siamo al Suoi servi. Dimenticavo di non trascurare mai la preghiera altrimenti ci si stanca  si diventa svogliati e non zelanti. Oggi è la Domenica della vigilanza profetica, orientata a rendere presente Dio in ogni realtà, cominciando dagli ambienti domestici. Insomma in ogni nostra azione e in ogni nostra parola deve manifestarsi la Sua azione e la Sua parola, in questo è la nostra gioia ed è la nostra pace.

    Per essere ricondotti all'umiltà della comprensione migliore della nsotra vita, d'altra parte la storia ci viene ripresentata quotidianamente con gli occhi e i tempi di Dio, nei tanti ragazzi e giovani che si rendono visibili nei modi e nei luoghi più inimmaginabili, se li rileggiamo negli anni che si sono accompagnati ai nostri passi diventando per un po' di tempo, nel bene e nel male, la nostra gioia.

     Oggi, la loro presenza, per essere riconoscibile esige una attenzione particolare, molti sono papà e mamma, altri innammoratissimi dell'amore del nostro tempo, altri sono professionisti affermati, altri ancora cominciano a leggersi nel loro protagonismo sociale. La gran parte  si spende nel sacrificio nascostoo del lavoro quotidiano con gran umiltà, tutti esigono una particolare attenzione perché vogliono esserci con il loro protagonismo  e continuare a donare la gioia del ricordo. Alcune volte dobbiamo maturare la serenità del restare a guadare per continuare ad imparare verso dove cammina il futuro delmondo, questo certamente lo leggono bene loro.

     Tutti? Quando parliamo delle persone non dobbiamo mai massificare, ma darci sempre i tempi del particolare. Per cui coraggio l'estate è anche il tempo della ricerca e della comprensione nuova di ciò che il Signore ci dona di sperimentare. Oggi in particolare avremo ancora modo di cogliere la bellezza dell'azione di Dio, nelle tante anime che cercano l'incontro con Lui e che noi dobbiamo accogliere con attenzione sempre nuova. Buona Domenica a tutti, per come il Signore dona.

4 luglio - Ad un tratto esplode l'estate, non pienamente poiché non abbiamo ancora un flusso turistico stabilizzato, ma il clima è quello caratterizzante questo periodo. Lidi aperti, attività serali di aggregazione, caldo che incoraggia l'immersione nel mare, la gioia degli amici che si ritrovano. La voglia di sentirsi liberi dai legami lavorativi ordinari. Poi abbiamo i ritmi degli impegni estivi che coinvolgono soprattutto i giovani e i gestori delle attività turistica, realmente difficili da vivere nei tempi lunghi. Dovrei parlare anche dei tanti servizi orientati all'accoglienza dignitosa che la città è chiamata ad offrire, ma come dissero gli ateniesi a Paolo: di questo parleremo qualche altra volta.

     E quindi che vita si conduce nella comunità? Tutto molto bello, nel senso che reghiera è vissuta e proposta con intensità, abbiamo la gioia di accogliere molti Padri di passaggio in mezzo a noi, ai quali cediamo volentieri la presidenza dell'assemblea, il Vescovo inoltre ha inteso donarci Don Antonio che si aggiunge a Don Luca per il servizio liturgico e sacramtale ai fedeli ad intra e ad extra. Ieri sera abbiamo fatto l'incontro con i catechisti, un momento comuntario orientato a rileggerci in preparazione al nuovo anno pastorale, valutando le energie e le potenzialità che il Signore dona nel volontariato alla vita della parrocchia.

     Ritengo che tutto riprenderà con entusiamo e la gioia di sempre anche se non mancano i problemi e le difficoltà di sostenersi con la preghiera e non con le parole. Ogni cosa esige il suo tempo e anche tanta pazienza. Ma la vita del parroco è fatta di preghiera, di pazienza ei di sopportazione, anche se a me non era mai capitato di dover vivere queste traversie in modo così intenso. Tutto è affidato al Signore, lui dona pace e incoraggia a percorrere fino in fondo la via della Croce. Lo abbiamo imparato da tempo, tanta solitudine personale colmata dall'amore di Dio e dall'attenzione ai tanti sofferenti e bisognosi che il Signore ci pone accanto.

     Loro ci vietano di scoraggiarci, perché hanno bisogno di attenzione e di affetto. Per cui sempre con gioia guardiamo avanti e percorriamo il sentiero che il Signore ha tracciato per noi. Purtroppo il Signore sta chiamando tanti fratelli e sorelle a se, questo ci sollecita ad essere partecipi della sofferenza e del dolore che ne deriva per le loro famiglie, ma anche per la vita della comunità parrocchiale. Siamo incoraggiati dal Signore a leggere la nostra missione instancabilmente e senza creare particolari legami, per evitare delusioni che poi potrebbero penalizzare l'entusiamso vocazionale.

     Tanti sorrisi, tanta voglia di esserci, la volontà di pregare insieme che non manca, si guarda al cuore e cerca tutto ciò che il Signore dona di esprimere nonostante i limiti legati alla materialitàe agli interessi personali, Ma l'amore non delude mai, per cui sempre grande entusiasmo. Come continuiamo a ripetere ora è tempo di Gioia per come ci insegna il profeta Isaia, per cui leggiamoci in questa missione che il Signore ci affida, essere segno della Sua speranza nelle tante difficoltà che l'umanità ogni giorno deve affrontare. La parrocchia ha l'energia sufficente per sostenere il cammino di coloro che guardano con fede all'opera di Dio e invocano aiuto nelle loro povertà.

28 giugno - Tutto procede con serenità, per come il Signore dona, il che significa che non mancano le contrarietà e i problemi, ma se affrontati con l'aiuto del Signore tutto si rasserena e si affronta con gioia. E' il tempo delle attività estive, per cui cambiano i colori e gli ambienti, tutto si svolge all'aperto per respirare meglio e per godere della bellezza della natura. E' la fase di intermezzo tra il ritmo ordinario e la preparazione del ritmo estivo, per cui tutto è più morbido, come di attesa della grande novità che l'estate rappresenta sia in ordine ai volti che ci dona di incontrare sia in riferimento ai ritmi pastorali che esigono un cambiamento epocale.

     Tutti sono impegnati nei  lavori stagionali alcuni con le famiglie altri in varie attività di servizio, e questo è molto bello, sarebbe triste se alcuni restassero sfaccendati. La speranza per la quale preghiamo sempre è che tutti siano rispettati nella loro diponibilità che generalmente è molto generosa e impegnativa. Questo per la parrocchia significa avere altre energie sulle quali contare, che ringraziando Dio non mancano mai, la nostra è una parrocchia oblativa che non fa mai mancare le energie necessarie  delle quali ha bisogno, anche occasionalmente.

    Si affida tutto al Signore e si confida pienamente nel Suo amore, anche perché il tempo che viviamo si veste di precarietà e, troppo spesso, anche di violenza; per cui dobbiamo sempre sperare che la realtà globale non precipi nella voglia di guerra che sembra accompagni la mente di tanti governanti. Per quanto riguarda Scalea a me sembra che tutto sia pronto per accogliere i figli che tornano per sempre meno tempo dalle università, i tanti turisti che vorranno vivere la loro vacanza in mezzo a noi e anche per tutti coloro, la quasi totalità degli abitanti, che sperano in una estate intensa e duratura.

     Avverto l'esigenza di ricordare anche e soprattutto i tanti lavoratori della terra, soprattutto nordafricani, non molto considerati, coloro che vivono nelle attività legate alle serre immaginate i loro ritmi giornalieri, pensiamo alle loro famiglie totalmente immerse nei sacrifici di un lavoro ininterrottto. Poi abbiamo anche alcuni che hanno la forza di lamentarsi per cui non sono molto impegnati e non meritano troppa attenzione, però poiché ci sono anche loro, dobbiamo affidarli al Signore nella preghiera, perchè trovino pace e lascino in pace gli altri. Come sempre, auguri a tutti, che sia una bellissima giornata da vivere nella gioia della vostra famiglia.

19 giugno - Sono i giorni della verifica della vita di comunità, sono incontri riflettuti fin dal tempo di Avvento, che ha avuto bisogno di una lunga riflessione e tanta preghiera, anche perché dire le difficoltà che si avvertono è più difficile che compiacersi delle gioie che comunque si vivono e si condividono. Ma se dobbiamo guardare avanti, per andare oltre occorre leggere il tutto globalmente e soprattutto, quello che più riesce ai tanti è sentirsi parte della parrocchia e innamorarsi della vita di comunità e non tanto e solo di ciò che piace. Dovrebbe essere normale, eppure per molti, anche impegnati educativamente, diventa difficile togliersi dalle aggregazioni di appartenenza per donarsi alla comunità che li accoglie.

     Chiaramente, nessun problema se non quello che la parrocchia si impoverisce di energie e deve razionalizzare gli impegni. Ed è questo il discernimento che stiamo cercando di portare avanti, quale potenziale educativo ha la parrocchia e chi ritiene di spendersi per aiutare la comunità nella crescita della fede e nel servizio alla carità. Della serie nulla è per sempre, per cui quello che conta è farlo nel tempo che si ritiene di poter donare agli altri. Però qeusto esige un protagonismo che non sempre emerge,  il che significa sposare l'impegno che vivo e testimoniare con la mia presenza nella vita di comunità l'amore con il quale lo porto avanti.

     Questo diventa un po' difficile, è come se ognuno avesse altro di più importante al quale dedicarsi, mentre alla parrocchia e alla sua vita quotidiana di preghiera e di solidarietà, si dedica il tempo che rimane. Tutto questo cercando di non svilire che il primo protagonismo ogni battezzato lo deve vivere nella propria famiglia, nel proprio condominio, nel proprio quartiere è lì che prima di tutto è importante dare la propria testimonianza cristiana e di evangelizzazione con umiltà e in fraternità. Verso dove stiamo camminando? Domanda difficile, certamente semplificheremo la vita formativa di comunità, selezionando e unifcando le esperienze simili.

    La speranza è anche quella di far affezionare maggiormente alla Santa Messa quotidiana che è la prima e basilare forma di partecipazione e di formazione alla vita ecclesiale. Come anche è importante partecipare e vivere quotidianamente la contemplazione del Signore in modo personale e/o comunitario, l'Adorazione è una vera sorgente di serenità interiore e di pace dei cuori. Con l'Apostolo Paolo non possiamo che ripetere quello che lui raccomandava alla comunità di Efeso: In tutte le maniere vi ho dimostrato che lavorando così si devono soccorrere i deboli, ricordandoci delle parole del Signore Gesù, che disse: Vi è più gioia nel dare che nel ricevere!.

     Intanto il mese di giugno prosegue la sua corsa e incoraggia, chi può, a frequentare la spiaggia, climaticamente è un periodo perfetto per godere gli effetti benefici del mare, del sole e dell'aria. La speranza è che tutti possiate comunque vvere in fraternità e gioia con le vostre famiglie, che sono il primo dono di cui dovete ringraziare il Signore, come anche io lo ringrazio per il dono della Comunità parrocchiale che mi è stata affidata. Prego sempre, soprattutto per le situazioni di sofferenza fisica e affettiva che alcune volte abitano le nostre case, il Signore deve dare gioia e confortare con la Sua presenza. Buona giornata a tutti/e.

13 giugno - Oggi si festeggia Sant'Antonio, uno dei Santi più venerati nella Chiesa Cattolica universale, in ogni parte del mondo ci sono chiese dedicato al Santo dei Miracoli. E' un vero modello di fedeltà a Dio e di dedizione al popolo da evangelizzare in ogni modo e in ogni luogo. La sua santità si rendeva manifesta con i miracoli, che Dio  operava mediante la sua preghiera, e ne accompagnavano l'azione e questo lo ha reso presente nei cuori di coloro che ne vivono la devozione. Per cui non possiamo che incoraggiare a pregare nella certezza che Dio sostiene coloro che lo invocano, il Regno di Dio ha bisogno di operai secondo il Suo cuore. Per coraggio ed entusiasmo, guardiamo avanti con fiducia e anche oggi leggiamoci, per come riusciamo, al servizio del Signore.

12 giugno - Camminiamo incontro all'estate, cercando di condividere le sue caratteristiche peculiarità, che rendono preziosa Scalea agli occhi del mondo. Il caldo afoso, la bellezza del mare, la gioia di immergersi, ma anche la disponibilità all'accoglienza dei suoi abitanti. Ogni tanto, quando riesco a liberarmi occasionalmente dagli impegni pastorali, cerco di valorizzare questi doni del Signore. Magari approfitto della disponibilità dei catechisti e dei ragazzi per continuare a fare le varie attività in versione estiva. Tutto molto bello, anche se come sempre manca il tempo del recupero fatica, semplicemente perché magari ne avrei più bisogno. Però la gioiosità dei ragazzi e la loro voglia di giocare ripaga di ogni cosa, d'altra parte nella vita di comunità tutto concorre al bene per come si riesce, donando qualcosa di se stessi.

     Non sempre tutto è sereno, ma viviamo in un mondo complesso per cui è importante esserlo anche se in situazioni difficili, altrimenti si corre il rischio di diventare reattivi con grave dispendio di armonia da ricomporre. Non tutti ne colgono la preziosità, ma proprio per questo è importante vivere ciascuno il proprio ministero o carisma nel rispetto degli altri. Al centro di ogni attenzione deve essere la parrocchia, altrimenti si corre il rischio di smembrare la vita di comunità in tanti gruppetti di amici, magari preziosi ma non sempre concorrono al bene comune. Il rischio dello stare bene per i fatti propri è sempre alla porte. Proprio per questo è importante rileggere la propria missione, mettersi in crisi e anche capire verso dove si cammina.

     E' il lavoro che la parrocchia sta portando avanti, per pianificare il proprio servizio alla vita di comunità e anche alla Citta nella quale viviamo, incoraggiare a relazionarsi nell'amore vicendevole non è un propblema esclusivamente ecclesiale, ma un bene prezioso per tutta Scalea. Questo significa ed esige di uscire dagli ambienti parrochiali e riprendere a percorre la comunità, dove la gente vive, mettersi in ascolto di coloro che non frequentano e soccorrere tutte le situazioni di povertà e di solitudine. Nulla di particolarmente innovativo almeno nei documenti ecclesiali, ma troppo spesso difficile da far capire a coloro che vivono le cose per abitudine, sempre con le stesse persone, sempre allo stesso modo. Non è sempre facile convertire i praticanti, ma vogliamo provarci.

     E' una esigenza ineludibile per corrispondere al comandamento del Signore di annunciare i Vangelo a ogni creatura, ma anche per evitare che la vita della parrocchia, che quasi nessuno conosce nella sua bellezza spiritale e sociale, si inaridisca o peggio ancora, diventi una elite gestina da santoni inamovibili, che non si muovono e che non fanno muovere nulla se non attorno a se stessi. Lo so non sempre è facile, non sempre è compresibile, non sempre è accettato, ma questa fase della vita parrocchiale sarà costantemente orientata alla vitalità dei quartieri, praticamente entrando in modo definitivo nel post covid, faremo in modo che i Quartieri e le Case siano il luogo ordinario dove testimoniare e celebrare la propria fede.

3 giugno - Giornate interminabili, irripetibili e anche per questo molto belle da vivere e difficili da narrare. Tra le attività vanno mentionate certamente il pellegrinaggio in quel di Pompei, la processione interparrocchiale del Corpus Domini, l'incontro sulla Carità della Confermazione con il Gruppo Celine, la celebrazione in occasione della ricorrenza della Republica. Tutte realtà che hanno coinvolto tante persone e perciò belle da memorizzare. Appena trovo il tempo riprendo, intanto buon proseguimento di giornata a tutti/e. Dopo le incombenze del mattino e il riposo, eccoci nuovamente in rete per comunicare alcune impressioni che Gesù ci ha donato di vivere.

    Intanto abbiamo concluso la Peregrinatio Mariae, al link Vita di Comunità trovate alcune immagini, tanto per dare l'idea del dono di grazia che ha rappresentato per la comunità, l'incontro domestico nella preghiera apre a un dialogo personale con Dio, per cui nessuno può fare un bilancio se non Dio solo, che abita i cuori ed ha fatto spalancare tante porte all'accoglienza della Vergine Santa e dei fedeli. Sono stati momenti belli di vita comune e di condivisione, è solo un passo verso un modo nuovo di leggerci affidati al Signore. A conclusione abbiamo voluto leggerci come pellegrini a Pompei per ringraziare la Vergine del SS. Rosario per i doni che ha generato e donato.

     

      Sempre tutto nella semplicità e nella gioia del dono reciproco per come il Signore ci ha donato di vivere, nel silenzio, nella preghiera e nel dono della vita comune.  Veri pellegrini in cammino, per ringraziare e lodare il Signrore il resto lo mettiamo da parte, può sembrare strano che altri facciano le cose per compiare qeusti o quelli e non per ringrazire il Signore ma il mondo è bello anche per questo, nella sua varietà. Anche se può capitare, che alcuni atteggiamenti non costruiscono ma feriscono. Tutto si presenta all'Altare del Signore, si ringrazia anche per questo. Poi abbiamo vissuto la bella manifestazione del Corpus Domini, senza lamentarmi posso affermare che non è stata molto partecipata anche dai cosidetti cristiani impegnati, responsabili di questa o di quella aggregazione, insomma Gesù che percorre le nostre strada e si accompagna alla nostra vita non emoziona tutti. 

     E' stato comunque belle essere insieme come Parroci della Città e con i fedeli di tutte le parrocchie, tutto molto lineare, semplice e bello nella preghiera corale e nel cammino di pellegrinaggio interiore. Il Signore dona sempre consolazione a coloro che confidano in Lui.  Non vi nascondo che ero emozionato nel tornare nella mia chiesa parrocchiale dopo alcuni anni. Un po' sono tornato chierichetto, insomma tanti ricordi e un pò di emozione, la presenza nei pensieri di Don Tolentino e di tanti fedeli che il Signore ha chiamato a se. Insomma non mancano i motivi per cui pregare sempre. Dovrei parlare anche della tappa della Carità con i ragazzi della Confermazione di primo anno in collaborazione con il Gruppo Celne, ma per oggi ritengo di aver comunicato abbastanza, grazie per la vostra pazienza e buon pomeriggio, per come il Signore dona.

     Intanto la lunga fila dei bisognosi che chiedono di essere aiutati e che non sempre risuciamo a sostenere nei loro bisogni basilari, dovremmo avere sempre soldi a disposizione e questo non è sempre possibile. Posso affermare con semplicità che buona parte del bilancio parrocchiale si defila per aiutare coloro che chiedono sostegno. Questo è certamente secondo il Vangelo, per cui non posso che continuare su questo impegno, ma non sempre abbiamo persone che donano parte dei loro beni per sostenere queste esigenze. Come ho già detto altre volte non ho motivo alcuno di lamentarmi della generosità dei parrocchiani, per cui grazie Signore per il dono della comunità.

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