Parrocchia San Giuseppe Lavoratore - Scalea
  



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Diario di Viaggio

6 settembre - Ma allora come si prevede il cammino di quest'anno? Il preambolo è evidente, come sempre sarà un anno bellissimo, perché ci guida e ci incoraggia il Signore. Sarà stressante perché Lui non si accontenta sempre di come viviamo al Suo servizio, però Lui sa che lavoriamo con il cuore per cui non può che essere contento del nostro impegno. Al centro di delle tante attività di servizio e formative non possiamo che mettere le tante povertà di Scalea, sia spirituali che materiali del territorio nel quale viviamo. Per cui non dobbiamo fare altro che pregare e lavorare, il resto non ci appartiene e lo affidiamo al Signore.

     Allora coraggio, leggiamoci nella preziosità di chi vuole donare se stesso agli altri e guardiamo sempre avanti con fiducia e gioia. Si è vero, dobbiamo guardare di meno a noi stessi altrimenti corriamo il rischio di non operare secondo il Signore ma per come vorremmo noi e questo non porta al bene che il Signore ha posto dentro ciascuno di noi e che ci viene chiesto di diffondere. Ma l'egoismo, la stanchezze, le odiosità, i tanti problemi familiari? Se preghiamo, tutto viene configurato in modo nuovo, nella certezza che il Sifgnore dona la forza di superare ogni difficoltà, Certo dobbiamo pregare altrimenti non si va da nessuna parte. Auguri e pronti a partire, per come il SIgnore chiede.

3 settembre - Il Signore benedice il povero che confida in Lui. Con questa giaculatoria estemporanea, voglio ringraziare il Signore per la pioggerellina che ci sta accompagando all'inizio di questa giornata. Per noi contadini è una vera benedizione che dona speranza a un terra che ha bisogno di essere irrigata con intensità. Per cui, grazie Signore. Riprende con una certa intensità anche l'impegno per le tante attività parrocchiali, si procede in ordine sparso per cogliere meglio le disponibilità di ciascuno e poi ci si incontra, mettendo così in comune ciò che lo Spirito Santo ci ha donato di comprendere come il bene della nostra parrocchia.

     Ogni comunità è una storia infinita di carismi, ed è essa stessa un dono prezioso per il territorio e per la Chiesa diocesana, certo è importante che ogni battezzato esprima con gioia la disponibilità di mettersi al servizio della parrocchia, In questo modo vanno emergendo le ricchezza che ciascuno ha dentro di se e che, conseguentemente, diventano il bene per tutti. Quello che conta è che non ci si senta migliori degli altri, ma semplicemente al servizio del bene comune per come il Signore dona adesso, anche perché con il tempo le cose cambiano per cui chi può essere dsiponibile oggi, non necessarimente lo può essere domani.

     Anche per questo la parrocchia è una realtà cangiante, quando le persone disponibili sono sempre le stesse, significa che qualcosa non funziona. Generalmente ci si giustifica dicendo che gli altri non vogliono impegnarsi, ma sarà vero? Io penso che semplicemente si fa fatica a fare spazio alla diversità del dono degli altri e alcuni impongono il proprio stile, che necessariamente non piace a tutti. D'altra parte che vuole servire il Signore, lo fa mettendosi in ascolto del Signore e non di questo o di quello. Insomma se la Parrocchia respira e fa respirare non manca mai il fiato. Se la Parrocchia soffoca e fa soffocare il fiato non basta mai.

     Ancora di più, se nella Parrocchia invece di ringraziare ci si lamenta, vuon dire che non è animata da servi ma da dirigenti e non può funzionare, perchè il Signore ha bisogno di servi per la Sua vigna e non di dirigenti che gestiscono il tutto a proprio piacimento e/o perseguendo propri interessi. Dice Gesù dai frutti si riconosce l'albero, per cui non bisogna fare altro che guardare per capire. Non dalle parole o dai desideri, ma dai frutti. Posso affermare che se continua a piovere possiamo sperare nei frutti autunnale con serenità e gioia, anche perché ogni dono dall'alto apre a una speranza nuova. Accogliamo perciò con gioia il dono del Signore e guardiamo con fiducia a coloro che ci pone accanto.

24 agosto - I giorni si susseguono in modo lineare, per cui siamo arrivati quasi alla conclusione di quello che viene definito un periodo di vacanze. In realtà, come ho già avuto modo di affermare in altra occasione, sono pochi coloro che arrivano riposati alla fine di questo periodo. C'è troppa gente che affluisce nel nostro territorio e questo comporta necessaziomente un di più di impegni per tutti, per cui ci si affida al Signore e lo si ringrazia, perché nonostante le tante persone, nulla di particolarmente grave è accaduto per la dignità delle persone e delle cose. Questo vale anche per la parrocchia che, come sempre, è al centro dell'attenzione spirituale di tanti che avvertono l'esigenza di sentirsi rinvigoriti e sostenuti dall'amore e dalla pazienza di Dio.

    Potrei anche degli interventi in ordine alla carità ai quali siamo sollecitati dai tanti vaganti, ma questo appartiene alla vita quotidiana per cui tutto viene vissuto come grazia di Dio in espiazione dei nostri peccati. Andiamo riprendendo la gioia di incontrarci per il riavvio delle attività formative della parrocchia, questo sollecità coloro che si rendono disponibili all'opera di Dio a un surplus di impegno, che si aggiunge a quelli che normalmente portano avanti per  le loro famiglie e altro. Andiano anche rileggendo il piano della diocesi per comprendere come coinvolgerci dinamicamente nella dinamica della creacita di comunione con la Chiesa e il Pastore delle nostre anime. Poi abbiamo il riassetto dei responsabili canonici della parrocchia. Insomma, anche nei nostri ambienti, non si coglie assolutamente il senso della parola vacanza.

     Il primo obiettivo da perseguire, è riprendere il tutto con la gioia di sentirsi al servizio del Signore, cogliendo in questa elezione l'entusiasmo di contribuire alla crescita spirituale dei nostri ragazzi. La Parrocchia non è il luogo delle riunioni, ma il luogo dell'incontro, è uno slogan difficile da incarnare ma nessuno vienta di continare a perseguirlo anche se gli unici che lo vivono sono i ragazzi che quotidianamente vengo al campetto per viviere qui il loro tempo libero. Per il resto tutti impegnati in altri ambienti, fortunatamente si riesce a trovare il tempo per animare gli incontri. Può anche essere che sia questo il modello di impegno cristiano del nostro tempo, magari può non piacere ma alcune volte è importante accettare come grazia di Dio anche l'elemosina.

    Questo accade ordinariamente ai tanti che chiedono di essere aiutati ma devono accogliere il poco che diamo loro con la gioia di ringraziare per essere stati accolti e, in qualche modo, aiutati. Quest'anno è andata così, poco mare, poco sole, eccessiva stanchezza, insomma gli anni passano e mi incoraggiano a guardare con l'entusiasmo necessario a ritmi più accettabili. Nessuna distrazione o dimenticanza, semplicemente una pianificazione di impegno più legata alla vita della comunità e meno dispersiva in riferimento ai tanti che chiedono sempre attenzione senza mai trovare il tempo per la parrocchia. Come sempre si ci accetta anche nei limiti personali, tutto è a gloria di Dio, nulla è per noi stessi, chi lo comprende cammina insieme, altri preferiscono camminare da soli.

    Siamo in un fase ecclesiale nuova, anche universale è la dinamica sinodale che avanza, nella quale c'è grande spazio al discernimento personale e alla gioia di essere protagonisti di se stessi. Diciamolo pure, a me piace un maggiore legame alla Croce di Cristo, per cui evito di distrarmi nelle tante cose del mondo e non penso molto neanche a me stesso, che colgo nella presiosità del servo e non di chi opera per come vuole e come gli piace fare. Insomma come potete riflettere tutto è molto bello e innovativo, non ci si annoia e si ha solo l'imbarazzo di scegliere il verso dove camminare guardando alle energie che il Signore mette a disposizione della parrocchia. Intanto auguro a voi e alle vostre famiglie di vivere questi ultimi giorni di agosto nella serenità e nella pace interiore.

11 agosto - Festa di Santa Chiara, per cui il pensiero va ad Assisi e a tutte le persone che si sono accompagante alla mia vita, donandomi occasioni di sorrisi, di festa e di gioia. Effettivamente chi porta questo nome assume anche la vocazione di essere gioiosa nella vita. Il che non guasta mai. I nostri sono tempi difficili da leggere nella dinamica fraterna del Vangelo con questa voglia di violenza e di squilibri sociali e politici che si accompagna al nostro tempo.  A tutto questo aggiungo una sequenza di fratelli e di sorelle che il Signore va chiamando a se, per cui il dolore e i tanti ricordi abitano il mio cuore e la vita di comunità.

     E' evidente che per me non si tratta di celebrare la messa per il morto, ma ogni volta è semplicemente un rileggermi nelle tante occasioni condivise che riemergono con intensità nella gioia degli incontri. Insomma è una emozione sempre nuova che merita di essere percorsa finchè il Signore me ne darà l'opportunità. Prima o poi toccherà anche a me e altri ricorderanno qualcosa. Che dire è un mezzo agosto particolare, anche se in realtà tutti i giorni sono particolari, ma quest'anno è leggermente più riflessivo e qeusto non è caratterizzante questo tempo, generalmente orientato allo svago e alla festa.

     Poi ci sono le Olimpiadi che, al di là di come sono gestite dai socialial sempre alla ricerca della spettacolarizzazione, meritano comunque d essere apprezzare per la qualità e le energie che i partecipanti riescono ad esprimere, per non parlare dei gesti di fraternità che i grandi uomini politici semplicemente stentano a pensare e ad incarnare. Certo, ritengo che come ogni cosa basterebbe essere più autenticamente realisti e sarebbe ancora più bello poter ammirare la forza della natura che ciascuno si sforza di esprimere e di donare. Per non parlare della plasticità dei movimente, dell'eleganza dei gesti e via a seguire, insomma come sempre basterebbe fare meno parole e dare più spazio alla realtà.

     Comunque tutto molto bello e meritevole di essere osservato, sono una vera scuola che incoraggia i valori da vivere nelle relazioni tra le persone. A tutto questo si aggiungone le attività orientate a pianificare la vita della comunità, che in qeusta fase sono affidate alla buona volontà di coloro che si coinvolgono. Insomma è la gioia di stare insieme come comunità e non tanto il leggersi nel protagonismo che il Signore chiede di testimoniare. Agosto esige sempre più tempo per la vita familiare, il che significa lavorare maggiormente, per i figli che tornano, ma più semplicemente anche per guadagnare qualcosa a sotegno dell'economia della fmaihlie. Ho già detto altrove che la visione della vacanza non appartiene alla realtà delle cose.

2 agosto - Intanto abbiamo oltrepassato il guado di mezza estate e siamo sbarcati in agosto, la vita della parrocchia continua tra una sequenza di fratelli e sorelle che il Signore chiama a se, per le quali siamo sollecitati alla preghiera, e l'attenzione a tutti coloro che scelgono Scalea come rifererimento per il loro tempo di riposo e cercano nella vita spirituale un incoraggiamento all'incontro con Dio e alla personale serenità interiore. Noi siamo abituati a chiamare tutto questo preghiera, ed è proprio negli atteggiamenti di ricerca interiore che dobbiamo cercare la msericordia di Dio e la sorgente dell'amore verso i fratelli e le sorelle che sono accanto a noi, per i più svariati motivi e nei modi più variegati. 

    Domenica abbiamo auto la gioia di accogliere il nostro Vescovo, che ha presieduto la celebrazione vespertina ed ha presentato il Vicario parrocchiale nella persona di Don Antonio, come sempre il Signore ci ha donato di poter accogliere e vivere il ringraziamento con battezzati provenienti da ogni parte d'Italia, come ripeto spesso tutto è grazia di Dio. A noi è affidato il compito prezioso e insostituibile di non disperdere la Sua opera di salvezza e di valorizzare questa carica spirituale. Oggi è il giorno della Perdonanza di Assisi, anche qeusto è semplicemente un dono dell'amore misericordioso del Padre che si accompagna con affetto alla nostra vita e viene incontro alle nostre fragilità.

     Per come è risaputo, in questa occasione molti si avvicinano al sacramento della Confessione, cogliendo nella grazia di Dio un aiuto ineludibile per partecipare della salvezza eterna che Gesù ci ha donato. Certo agosto è noto per altri impegni, ma anche questo spesso è vetrina di abitudini sociali, posso garantire che in questo mese siamo particolarmente sollecitati a vivere la preghiera e la disponibilità alla riconciliazione, molti aspettano questo tempo per riprendere con gioia e in modo più lineare il loro cammino spirituale.

     Certamente, per chi può, il mare non è un optional e diventa un momento di serenità e di immersione nell'infinito. Lo sò è anche svago, chiacchiericcio, pettegolezzo e tutto ciò di cui siamo particolarmente edotti, ma a me piace leggerlo in modo più armonico nella dinamica della crescita personale che certamente non manca in ogni momento di aggregazione diversificata, per cui buon proseguimento per come ciascuno riesce, cercando di leggere in ogni nostra azione tutto ciò che di buono il Signore ci dona di vivere e di condividere, coraggio ciò che conta e non smarrirsi nella critica gratuita e sostenerci vicendevolmente nel bene che è dentro ciascuno di noi e naturalmente anche negli altri.

23 luglio - Cosa volete che vi dica, andiamo a chiudere questo mese assolato, ieri sera siamo stati leggermente benedetti da una pioggerellina, ma oggi il sole ha ripreso imperioso il monopolio climatico. Insomma tutto è orientato a cogliere la bellezza di sudare e di doversi riparare dal calore cercando refrigerio per come è possibile. Il mese delle vacanze va a concludersi e mi veniva di leggerlo in modo diverso, dall'altro lato,  per come lo vivono coloro che in questo mese e ancora di più nel prossimo, dedicano tutta la propria giornata all'impegno lavorativo. Dovremmo averlo imparato tutti, perché alcuni facciano vacanza, ed è bene che sia così per l'economia del territorio, occorre che tanti altri facciano sacrifici.

     Questo è un pensiero che si accompagna spesso alla mia giornata, anche per mitigare la superficialità di chi legge tutto come un periodo di vacanza, ma non è assolutamente vero. I baristi si alzano alle cinque di mattino, i panettieri non vanno proprio a riposare, gli operatori ecologici non ne parliamo per gli orari massacranti che devono vivere per mantenere dignitoso il territorio, quasi tutti i genitori lavorano per arrotondare il bilancio familiare e permettere ai figli di vivere in modo più sereno la loro crescita. Gli stessi giovani sono tutti coinvolti in impegni lavorativi variegati per sodisfare i loro sfizi estivi e oltre, ma anche per attività orientate a realizzare le loro capacità.

     E non ho detto nulla del vasto mondo delle campagne, dove le famiglie coinvolte vivono ritmi impossibili di impegno per irrigare, zappettare, potare, insomma permettere alla terra di produrre per come oggi viene chiesto e reso possibile, anche in orari assolutamente improponibili. Intere zone della nostra città sono interessate da questo tipo di impegno, sia nell'area fluviale, che collinare, insomma cerchiamo di leggere meglio la realtà nella quale viviamo e questo ci permetterà di rispettare meglio le persone che il Signore ci pone accanto, con le quali dobbiamo imparare a leggere il rispetto, la dignità del sacrificio e la volontà di essere onestamente al servizio delle famiglie loro affidate.

    Dovremmo accennare ai tanti, ma proprio ai tanti che concludono il cammino della loro vita nelle strutture di accoglienza per anziani, Quanti sacrifici vissuti, si accompagnano ai loro pensieri nelle lunghe giornate di solitudine. La speranza è che vivano tutto con serenità e nella gioia di essere accolti e rispettati nelle loro esigenze. Poi ci sono anche coloro che vanno a mare, ogni tanto capita anche a me, che accogliamo e rispettiamo perché grazie a loro Scalea vive un livello di vita altrimenti impossibile da proporre e da incarnare. Ci sono anche altre categorie che sono maggiormente tutelate dai contratti, per cui possono anche permettersi di vivere una estate più serena e rilassata, ma quello che voglio aiutare a riflettere e che raccomando, è sempre di pregare per tutti, perché abbiamo sempre bisogno gli uni degli altri, insieme nel riswpetto vicendevole, viviamo meglio.

15 luglio - Diciamo così, d'estate si scrive con più difficoltà e ritengo si legga con uguale difficoltà, gli impegni intensificati legati al fenomeno turistico, il caldo che per alcuni aspetti incoraggia alla spensieratezza, comunque cerco di ottemperare ai doveri istituzionali, per cui eccomi a voi. Naturalmente sono molto sudato come ritengo tutti, evito di accendere la climatizzazione e valorizzo al massimo la brezza marina di cui la canonica gode per la sua posizione strategica. Sempre così, no ma da qualche anno ho cambiato il modo di relazionarmi con il clima, sia quello invernale che quello estivo, diciamo pure che ci sono persone che soffrono ordinariamente più di me, per cui evito di fare prediche a vuoto e cerco di leggermi nei sacrifici che il Signore ci chiede di testimoniare.

     Siamo tutti coinvolti nel mistero del Monte Carmelo, questo monte caro alla tradizione profetica che anche a Scalea si caratterizza con la devozione alla Vergine Santa, per cui non possiamo fare altro che rileggerci in questo mistero di amore e di conversione. Ci viene chiesto, per come il Signore stesso ci dona, di guardare con fiducia alla Vergine del Monte Carmelo, a lei affidiamo soprattutto coloro che sono nella sofferenza e anche la nostra stessa vita che ha sempre bisogno della benevolenza e dell'amore di Dio. In particolare preghiamo per i bambini ammalati, vera gioia per le famiglie quando sorridono e grande preoccupazione per tutti quando sembra prevalere in loro la fragilità.

      E' il tempo del lavoro, per cui non possiamo fare altro che sotenere tutti coloro che si sforzano di costruire la speranza del furturo per se stessi e per i propri cari, lavorare in qeusto periodo esige una maggiore deidizone al sacrificio, ma la gente non si tira indietro, dobbiamo solo sperare che le loro forze fisiche non vengano meno e che prevalga comunque e sempre la voglia di comunione, di sinergia all'interno della comunità familiare. Sappiamo tutti bene che la famiglia vive una dinamica relazionale debole, spesso contrassegnata dagli equilibri per una convivenza matura. Ritengo che ogni equilibrio esiga una maturità relazionale che non deve esssere motivata dagli interessi economici personali altrimenti tutto diventa più arido e difficile da portare avanti.

     Dovrei parlare dei valori spirituali che devono caratterizzare la gioia della crescita della vita comune, ma sappiamo tutti bene che questi valori coagulanti la comunione sono troppo  spesso naturalmente soppiantati dagli interessi di parte. Ieri sera abbiamo avuto uno spaccato di come siamo arrivati a poter vivere in modo sufficentemente agiato, con la celebrazione dell'Unzione degli Infermi per i tanti sofferenti che hanno donato la loro vita per la famiglia, senza mai fare calcoli o risparmiarsi nella donazione di se. Molti sono davanti a noi, altri sono nei nostri pensieri e nel nostro cuore perché il Signore li ha chiamati a se, non dobbiamo fare altro che sforzarci di imitarli o almeno accudirli per ringraziarli della loro vita donata.

     Allora, con grande gioia non posso che augurarvi di vivere questi giorni ringraziando il Signore e invocando dalla Santa Vergine una serenità del cuore e la gioia di continuare a vivere seguendo e imitando il suo Figlio Gesù. A tutti auguri vivissimi di una bellissima festa patronale. Auguri soprattutto a coloro che onorano nella propria vita il Nome del Monte Carmelo, possa essere di sotegno e di incoraggiamento sulla via della santità.

7 luglio - Possiamo guardare con fiducia al futuro se non trascuriamo quello che il Signore ci raccomanda di vivere: il dono di se sempre disinteressato, la gioia di operare per come il Signore dona, guardare ai tempi del Signore e non ai nostri. Chiaramente ricordandoci sempre che l'opera è del Signore e noi siamo al Suoi servi. Dimenticavo di non trascurare mai la preghiera altrimenti ci si stanca  si diventa svogliati e non zelanti. Oggi è la Domenica della vigilanza profetica, orientata a rendere presente Dio in ogni realtà, cominciando dagli ambienti domestici. Insomma in ogni nostra azione e in ogni nostra parola deve manifestarsi la Sua azione e la Sua parola, in questo è la nostra gioia ed è la nostra pace.

    Per essere ricondotti all'umiltà della comprensione migliore della nsotra vita, d'altra parte la storia ci viene ripresentata quotidianamente con gli occhi e i tempi di Dio, nei tanti ragazzi e giovani che si rendono visibili nei modi e nei luoghi più inimmaginabili, se li rileggiamo negli anni che si sono accompagnati ai nostri passi diventando per un po' di tempo, nel bene e nel male, la nostra gioia.

     Oggi, la loro presenza, per essere riconoscibile esige una attenzione particolare, molti sono papà e mamma, altri innammoratissimi dell'amore del nostro tempo, altri sono professionisti affermati, altri ancora cominciano a leggersi nel loro protagonismo sociale. La gran parte  si spende nel sacrificio nascostoo del lavoro quotidiano con gran umiltà, tutti esigono una particolare attenzione perché vogliono esserci con il loro protagonismo  e continuare a donare la gioia del ricordo. Alcune volte dobbiamo maturare la serenità del restare a guadare per continuare ad imparare verso dove cammina il futuro delmondo, questo certamente lo leggono bene loro.

     Tutti? Quando parliamo delle persone non dobbiamo mai massificare, ma darci sempre i tempi del particolare. Per cui coraggio l'estate è anche il tempo della ricerca e della comprensione nuova di ciò che il Signore ci dona di sperimentare. Oggi in particolare avremo ancora modo di cogliere la bellezza dell'azione di Dio, nelle tante anime che cercano l'incontro con Lui e che noi dobbiamo accogliere con attenzione sempre nuova. Buona Domenica a tutti, per come il Signore dona.

4 luglio - Ad un tratto esplode l'estate, non pienamente poiché non abbiamo ancora un flusso turistico stabilizzato, ma il clima è quello caratterizzante questo periodo. Lidi aperti, attività serali di aggregazione, caldo che incoraggia l'immersione nel mare, la gioia degli amici che si ritrovano. La voglia di sentirsi liberi dai legami lavorativi ordinari. Poi abbiamo i ritmi degli impegni estivi che coinvolgono soprattutto i giovani e i gestori delle attività turistica, realmente difficili da vivere nei tempi lunghi. Dovrei parlare anche dei tanti servizi orientati all'accoglienza dignitosa che la città è chiamata ad offrire, ma come dissero gli ateniesi a Paolo: di questo parleremo qualche altra volta.

     E quindi che vita si conduce nella comunità? Tutto molto bello, nel senso che reghiera è vissuta e proposta con intensità, abbiamo la gioia di accogliere molti Padri di passaggio in mezzo a noi, ai quali cediamo volentieri la presidenza dell'assemblea, il Vescovo inoltre ha inteso donarci Don Antonio che si aggiunge a Don Luca per il servizio liturgico e sacramtale ai fedeli ad intra e ad extra. Ieri sera abbiamo fatto l'incontro con i catechisti, un momento comuntario orientato a rileggerci in preparazione al nuovo anno pastorale, valutando le energie e le potenzialità che il Signore dona nel volontariato alla vita della parrocchia.

     Ritengo che tutto riprenderà con entusiamo e la gioia di sempre anche se non mancano i problemi e le difficoltà di sostenersi con la preghiera e non con le parole. Ogni cosa esige il suo tempo e anche tanta pazienza. Ma la vita del parroco è fatta di preghiera, di pazienza ei di sopportazione, anche se a me non era mai capitato di dover vivere queste traversie in modo così intenso. Tutto è affidato al Signore, lui dona pace e incoraggia a percorrere fino in fondo la via della Croce. Lo abbiamo imparato da tempo, tanta solitudine personale colmata dall'amore di Dio e dall'attenzione ai tanti sofferenti e bisognosi che il Signore ci pone accanto.

     Loro ci vietano di scoraggiarci, perché hanno bisogno di attenzione e di affetto. Per cui sempre con gioia guardiamo avanti e percorriamo il sentiero che il Signore ha tracciato per noi. Purtroppo il Signore sta chiamando tanti fratelli e sorelle a se, questo ci sollecita ad essere partecipi della sofferenza e del dolore che ne deriva per le loro famiglie, ma anche per la vita della comunità parrocchiale. Siamo incoraggiati dal Signore a leggere la nostra missione instancabilmente e senza creare particolari legami, per evitare delusioni che poi potrebbero penalizzare l'entusiamso vocazionale.

     Tanti sorrisi, tanta voglia di esserci, la volontà di pregare insieme che non manca, si guarda al cuore e cerca tutto ciò che il Signore dona di esprimere nonostante i limiti legati alla materialitàe agli interessi personali, Ma l'amore non delude mai, per cui sempre grande entusiasmo. Come continuiamo a ripetere ora è tempo di Gioia per come ci insegna il profeta Isaia, per cui leggiamoci in questa missione che il Signore ci affida, essere segno della Sua speranza nelle tante difficoltà che l'umanità ogni giorno deve affrontare. La parrocchia ha l'energia sufficente per sostenere il cammino di coloro che guardano con fede all'opera di Dio e invocano aiuto nelle loro povertà.

28 giugno - Tutto procede con serenità, per come il Signore dona, il che significa che non mancano le contrarietà e i problemi, ma se affrontati con l'aiuto del Signore tutto si rasserena e si affronta con gioia. E' il tempo delle attività estive, per cui cambiano i colori e gli ambienti, tutto si svolge all'aperto per respirare meglio e per godere della bellezza della natura. E' la fase di intermezzo tra il ritmo ordinario e la preparazione del ritmo estivo, per cui tutto è più morbido, come di attesa della grande novità che l'estate rappresenta sia in ordine ai volti che ci dona di incontrare sia in riferimento ai ritmi pastorali che esigono un cambiamento epocale.

     Tutti sono impegnati nei  lavori stagionali alcuni con le famiglie altri in varie attività di servizio, e questo è molto bello, sarebbe triste se alcuni restassero sfaccendati. La speranza per la quale preghiamo sempre è che tutti siano rispettati nella loro diponibilità che generalmente è molto generosa e impegnativa. Questo per la parrocchia significa avere altre energie sulle quali contare, che ringraziando Dio non mancano mai, la nostra è una parrocchia oblativa che non fa mai mancare le energie necessarie  delle quali ha bisogno, anche occasionalmente.

    Si affida tutto al Signore e si confida pienamente nel Suo amore, anche perché il tempo che viviamo si veste di precarietà e, troppo spesso, anche di violenza; per cui dobbiamo sempre sperare che la realtà globale non precipi nella voglia di guerra che sembra accompagni la mente di tanti governanti. Per quanto riguarda Scalea a me sembra che tutto sia pronto per accogliere i figli che tornano per sempre meno tempo dalle università, i tanti turisti che vorranno vivere la loro vacanza in mezzo a noi e anche per tutti coloro, la quasi totalità degli abitanti, che sperano in una estate intensa e duratura.

     Avverto l'esigenza di ricordare anche e soprattutto i tanti lavoratori della terra, soprattutto nordafricani, non molto considerati, coloro che vivono nelle attività legate alle serre immaginate i loro ritmi giornalieri, pensiamo alle loro famiglie totalmente immerse nei sacrifici di un lavoro ininterrottto. Poi abbiamo anche alcuni che hanno la forza di lamentarsi per cui non sono molto impegnati e non meritano troppa attenzione, però poiché ci sono anche loro, dobbiamo affidarli al Signore nella preghiera, perchè trovino pace e lascino in pace gli altri. Come sempre, auguri a tutti, che sia una bellissima giornata da vivere nella gioia della vostra famiglia.

19 giugno - Sono i giorni della verifica della vita di comunità, sono incontri riflettuti fin dal tempo di Avvento, che ha avuto bisogno di una lunga riflessione e tanta preghiera, anche perché dire le difficoltà che si avvertono è più difficile che compiacersi delle gioie che comunque si vivono e si condividono. Ma se dobbiamo guardare avanti, per andare oltre occorre leggere il tutto globalmente e soprattutto, quello che più riesce ai tanti è sentirsi parte della parrocchia e innamorarsi della vita di comunità e non tanto e solo di ciò che piace. Dovrebbe essere normale, eppure per molti, anche impegnati educativamente, diventa difficile togliersi dalle aggregazioni di appartenenza per donarsi alla comunità che li accoglie.

     Chiaramente, nessun problema se non quello che la parrocchia si impoverisce di energie e deve razionalizzare gli impegni. Ed è questo il discernimento che stiamo cercando di portare avanti, quale potenziale educativo ha la parrocchia e chi ritiene di spendersi per aiutare la comunità nella crescita della fede e nel servizio alla carità. Della serie nulla è per sempre, per cui quello che conta è farlo nel tempo che si ritiene di poter donare agli altri. Però qeusto esige un protagonismo che non sempre emerge,  il che significa sposare l'impegno che vivo e testimoniare con la mia presenza nella vita di comunità l'amore con il quale lo porto avanti.

     Questo diventa un po' difficile, è come se ognuno avesse altro di più importante al quale dedicarsi, mentre alla parrocchia e alla sua vita quotidiana di preghiera e di solidarietà, si dedica il tempo che rimane. Tutto questo cercando di non svilire che il primo protagonismo ogni battezzato lo deve vivere nella propria famiglia, nel proprio condominio, nel proprio quartiere è lì che prima di tutto è importante dare la propria testimonianza cristiana e di evangelizzazione con umiltà e in fraternità. Verso dove stiamo camminando? Domanda difficile, certamente semplificheremo la vita formativa di comunità, selezionando e unifcando le esperienze simili.

    La speranza è anche quella di far affezionare maggiormente alla Santa Messa quotidiana che è la prima e basilare forma di partecipazione e di formazione alla vita ecclesiale. Come anche è importante partecipare e vivere quotidianamente la contemplazione del Signore in modo personale e/o comunitario, l'Adorazione è una vera sorgente di serenità interiore e di pace dei cuori. Con l'Apostolo Paolo non possiamo che ripetere quello che lui raccomandava alla comunità di Efeso: In tutte le maniere vi ho dimostrato che lavorando così si devono soccorrere i deboli, ricordandoci delle parole del Signore Gesù, che disse: Vi è più gioia nel dare che nel ricevere!.

     Intanto il mese di giugno prosegue la sua corsa e incoraggia, chi può, a frequentare la spiaggia, climaticamente è un periodo perfetto per godere gli effetti benefici del mare, del sole e dell'aria. La speranza è che tutti possiate comunque vvere in fraternità e gioia con le vostre famiglie, che sono il primo dono di cui dovete ringraziare il Signore, come anche io lo ringrazio per il dono della Comunità parrocchiale che mi è stata affidata. Prego sempre, soprattutto per le situazioni di sofferenza fisica e affettiva che alcune volte abitano le nostre case, il Signore deve dare gioia e confortare con la Sua presenza. Buona giornata a tutti/e.

13 giugno - Oggi si festeggia Sant'Antonio, uno dei Santi più venerati nella Chiesa Cattolica universale, in ogni parte del mondo ci sono chiese dedicato al Santo dei Miracoli. E' un vero modello di fedeltà a Dio e di dedizione al popolo da evangelizzare in ogni modo e in ogni luogo. La sua santità si rendeva manifesta con i miracoli, che Dio  operava mediante la sua preghiera, e ne accompagnavano l'azione e questo lo ha reso presente nei cuori di coloro che ne vivono la devozione. Per cui non possiamo che incoraggiare a pregare nella certezza che Dio sostiene coloro che lo invocano, il Regno di Dio ha bisogno di operai secondo il Suo cuore. Per coraggio ed entusiasmo, guardiamo avanti con fiducia e anche oggi leggiamoci, per come riusciamo, al servizio del Signore.

12 giugno - Camminiamo incontro all'estate, cercando di condividere le sue caratteristiche peculiarità, che rendono preziosa Scalea agli occhi del mondo. Il caldo afoso, la bellezza del mare, la gioia di immergersi, ma anche la disponibilità all'accoglienza dei suoi abitanti. Ogni tanto, quando riesco a liberarmi occasionalmente dagli impegni pastorali, cerco di valorizzare questi doni del Signore. Magari approfitto della disponibilità dei catechisti e dei ragazzi per continuare a fare le varie attività in versione estiva. Tutto molto bello, anche se come sempre manca il tempo del recupero fatica, semplicemente perché magari ne avrei più bisogno. Però la gioiosità dei ragazzi e la loro voglia di giocare ripaga di ogni cosa, d'altra parte nella vita di comunità tutto concorre al bene per come si riesce, donando qualcosa di se stessi.

     Non sempre tutto è sereno, ma viviamo in un mondo complesso per cui è importante esserlo anche se in situazioni difficili, altrimenti si corre il rischio di diventare reattivi con grave dispendio di armonia da ricomporre. Non tutti ne colgono la preziosità, ma proprio per questo è importante vivere ciascuno il proprio ministero o carisma nel rispetto degli altri. Al centro di ogni attenzione deve essere la parrocchia, altrimenti si corre il rischio di smembrare la vita di comunità in tanti gruppetti di amici, magari preziosi ma non sempre concorrono al bene comune. Il rischio dello stare bene per i fatti propri è sempre alla porte. Proprio per questo è importante rileggere la propria missione, mettersi in crisi e anche capire verso dove si cammina.

     E' il lavoro che la parrocchia sta portando avanti, per pianificare il proprio servizio alla vita di comunità e anche alla Citta nella quale viviamo, incoraggiare a relazionarsi nell'amore vicendevole non è un propblema esclusivamente ecclesiale, ma un bene prezioso per tutta Scalea. Questo significa ed esige di uscire dagli ambienti parrochiali e riprendere a percorre la comunità, dove la gente vive, mettersi in ascolto di coloro che non frequentano e soccorrere tutte le situazioni di povertà e di solitudine. Nulla di particolarmente innovativo almeno nei documenti ecclesiali, ma troppo spesso difficile da far capire a coloro che vivono le cose per abitudine, sempre con le stesse persone, sempre allo stesso modo. Non è sempre facile convertire i praticanti, ma vogliamo provarci.

     E' una esigenza ineludibile per corrispondere al comandamento del Signore di annunciare i Vangelo a ogni creatura, ma anche per evitare che la vita della parrocchia, che quasi nessuno conosce nella sua bellezza spiritale e sociale, si inaridisca o peggio ancora, diventi una elite gestina da santoni inamovibili, che non si muovono e che non fanno muovere nulla se non attorno a se stessi. Lo so non sempre è facile, non sempre è compresibile, non sempre è accettato, ma questa fase della vita parrocchiale sarà costantemente orientata alla vitalità dei quartieri, praticamente entrando in modo definitivo nel post covid, faremo in modo che i Quartieri e le Case siano il luogo ordinario dove testimoniare e celebrare la propria fede.

3 giugno - Giornate interminabili, irripetibili e anche per questo molto belle da vivere e difficili da narrare. Tra le attività vanno mentionate certamente il pellegrinaggio in quel di Pompei, la processione interparrocchiale del Corpus Domini, l'incontro sulla Carità della Confermazione con il Gruppo Celine, la celebrazione in occasione della ricorrenza della Republica. Tutte realtà che hanno coinvolto tante persone e perciò belle da memorizzare. Appena trovo il tempo riprendo, intanto buon proseguimento di giornata a tutti/e. Dopo le incombenze del mattino e il riposo, eccoci nuovamente in rete per comunicare alcune impressioni che Gesù ci ha donato di vivere.

    Intanto abbiamo concluso la Peregrinatio Mariae, al link Vita di Comunità trovate alcune immagini, tanto per dare l'idea del dono di grazia che ha rappresentato per la comunità, l'incontro domestico nella preghiera apre a un dialogo personale con Dio, per cui nessuno può fare un bilancio se non Dio solo, che abita i cuori ed ha fatto spalancare tante porte all'accoglienza della Vergine Santa e dei fedeli. Sono stati momenti belli di vita comune e di condivisione, è solo un passo verso un modo nuovo di leggerci affidati al Signore. A conclusione abbiamo voluto leggerci come pellegrini a Pompei per ringraziare la Vergine del SS. Rosario per i doni che ha generato e donato.

     

      Sempre tutto nella semplicità e nella gioia del dono reciproco per come il Signore ci ha donato di vivere, nel silenzio, nella preghiera e nel dono della vita comune.  Veri pellegrini in cammino, per ringraziare e lodare il Signrore il resto lo mettiamo da parte, può sembrare strano che altri facciano le cose per compiare qeusti o quelli e non per ringrazire il Signore ma il mondo è bello anche per questo, nella sua varietà. Anche se può capitare, che alcuni atteggiamenti non costruiscono ma feriscono. Tutto si presenta all'Altare del Signore, si ringrazia anche per questo. Poi abbiamo vissuto la bella manifestazione del Corpus Domini, senza lamentarmi posso affermare che non è stata molto partecipata anche dai cosidetti cristiani impegnati, responsabili di questa o di quella aggregazione, insomma Gesù che percorre le nostre strada e si accompagna alla nostra vita non emoziona tutti. 

     E' stato comunque belle essere insieme come Parroci della Città e con i fedeli di tutte le parrocchie, tutto molto lineare, semplice e bello nella preghiera corale e nel cammino di pellegrinaggio interiore. Il Signore dona sempre consolazione a coloro che confidano in Lui.  Non vi nascondo che ero emozionato nel tornare nella mia chiesa parrocchiale dopo alcuni anni. Un po' sono tornato chierichetto, insomma tanti ricordi e un pò di emozione, la presenza nei pensieri di Don Tolentino e di tanti fedeli che il Signore ha chiamato a se. Insomma non mancano i motivi per cui pregare sempre. Dovrei parlare anche della tappa della Carità con i ragazzi della Confermazione di primo anno in collaborazione con il Gruppo Celne, ma per oggi ritengo di aver comunicato abbastanza, grazie per la vostra pazienza e buon pomeriggio, per come il Signore dona.

     Intanto la lunga fila dei bisognosi che chiedono di essere aiutati e che non sempre risuciamo a sostenere nei loro bisogni basilari, dovremmo avere sempre soldi a disposizione e questo non è sempre possibile. Posso affermare con semplicità che buona parte del bilancio parrocchiale si defila per aiutare coloro che chiedono sostegno. Questo è certamente secondo il Vangelo, per cui non posso che continuare su questo impegno, ma non sempre abbiamo persone che donano parte dei loro beni per sostenere queste esigenze. Come ho già detto altre volte non ho motivo alcuno di lamentarmi della generosità dei parrocchiani, per cui grazie Signore per il dono della comunità.

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