Via Crucis nei Quartieri 2025
Prima stazione: L'ultima cena di Gesù
La cena si svolge così nella serena pace della sera, nel momento
in cui la famiglia si raduna attorno alla mensa per condividere
il pasto dopo una giornata di lavoro e dispersione. Lo sguardo
di Gesù, sempre attento ai suoi amici, li penetra ognuno nel suo
intimo, ne scruta i pensieri, i sentimenti, le preoccupazioni, i
progetti e le aspettative.
Quella sera, attorno alla mensa dell’ultima cena, c’eravamo
anche tutti noi, e Gesù, profondamente consapevole di quanto c’è
in ogni cuore, si donava nell’Eucaristia. Non guardava solo i
buoni, i puri, gli innocenti, ma anche e forse soprattutto i
cattivi, i malvagi, i malati nello spirito… Ad essi si dona come
fortezza e rifugio.
In quella Cena, Gesù riversava tutto il suo amore nel
meraviglioso sacramento dell’Eucaristia, perché la sua Chiesa
ritrovasse sempre, nei secoli, la dolcezza della comunione
fraterna attorno al suo altare.
Seconda stazione: Gesù nell'orto del Getsemani
E' dal momento dell'Ultima Cena che è apparso strano.
Non ho mai visto tanta paura nei suoi occhi. Come mi piacerebbe
andare da lui portando un po' di conforto, ma mi sento così
impotente a fare una cosa del genere.
Lo sento pregare il Padre. Parla della rimozione di un calice
amaro. Ma decide di restare fedele al Padre e di fare la sua
volontà fino alla fine!
Lo vedo soffrire, lacrime scendono lungo il viso, gocce di
sudore sulla fronte... Le mie lacrime si mescolano con le tue:
Signore. Sento così intensamente come tieni cara la nostra vita!
Capisco la tua lotta. mi dici: "Lascia che le cose siano, tanto
deve venire a passare, per me e per tutti ".
Sento che non ci vuoi lasciare indietro... ma
che è necessario intraprendere questo "passaggio"
Terza stazione: Gesù davanti al Sinedrio
Cuori induriti, cuori impietriti, cuori che si interrogano, che
parlano ma non ascoltano.
Quante volte anche io, anche il mio cuore, ti interroga Gesù.
Soprattutto nei momenti in cui sento la mia barca vacillare,
quando intravedo la tempesta all'orizzonte, quando trema la
terra sotto i piedi. Ma sei tu il Cristo?
Mi domando sempre davanti a questa scena: perché fa così paura
la verità?
Forse perché ci straccia le vesti delle nostre maschere e ci
mostra nella nostra intimità. Eppure ai nostri cuori, il tuo
tacere ci da il tempo, ci apre all'ascolto. I tuoi silenzi
signore non sono mai un abbandono ma una cura per le nostre
ferite. Tu l'hai detto: la via più salvifica della verità: sei
tu il figlio di Dio.
Quarta stazione: Gesù è interrogato da Pilato
Siamo tutti cercatori.
C'è chi già lo sa e chi ancora non lo sa e vaga.
Cerchiamo ma fatichiamo a comprendere.
Andiamo avanti e cerchiamo di riempire i cuori.
Lo sa bene Pilato, con il cuore riempito per metà. Ma il suo
cuore non è pronto all'ascolto. Non si fida di quel batticuore
davanti all'unico pane e all'unico vino
che lo avrebbe saziato, da quel nuovo modo di essere
amato.
E lo so bene io! Quante volte non sono capace di sentire quella
Tua voce che mi guida sicura sulla strada verso la pienezza.
Quindi, anche tu non perderti come Pilato, ascolta il tuo cuore,
svuotalo da tutte le cose futili con cui lo hai sommerso e
riempilo con una risposta definitiva: Gesù, Via, Verità e Vita.
Quinta stazione: Gesù viene flagellato
Eccolo l'uomo. Ecco il Figlio di Dio.
Di certo non immaginavamo così il Messia. Ma tu sei arrivato a
scaldare i nostri cuori come brezza leggera, a salvare le nostre
vite con un amore che purifica.
Ci hai resi luminosi come fiaccole ardenti del tuo amore, con la
tua mitezza e la tua infinita misericordia.
Siamo qui per adorarti, ti guardiamo perché quelle ferite,
quella corona e quel mantello sono per noi segno di carità
perfetta, vanto di un Dio che ci ha amato fino a morire per noi.
Ti preghiamo per la nostra piccola fede. Per le volte che non
siamo riusciti a gridare il Tuo nome, temendo il giudizio della
gente.
Donaci occhi che sappiano guardare alla Maestà del tuo amore.
Sesta stazione: Gesù viene caricato della croce
La peggiore delle pene per il più grande degli amori!
CROCIFISSO!
Come martellano quelle parole al tuo cuore, prima che alle tue
mani e ai tuoi piedi.
Incrocio il tuo sguardo, guardi la folla e rivedi i loro volti
sorridenti. Le mani che innalzano palme e ulivi, che ora sono
diventati mani che condannano.
Non hanno capito niente. Non abbiamo capito niente, Signore.
Quante volte anche noi, ora esaltiamo e adoriamo e poi odiamo e
bombardiamo.
Si offusca il nostro cuore, troppo spesso per dare soddisfazione
alle folle. Perdiamo di vista la Verità e ti crocifiggiamo
ancora e ancora in guerre di confine, per pezzi di terra e
conquiste di cielo.
Consegnato! come uno schiavo per riscattare la nostra libertà.
Settima stazione: Il cireneo aiuta Gesù
Gesù, quante volte, davanti alle sfide della vita, presumiamo di
farcela da soli! Com’è difficile chiedere una mano, per paura di
dare l’impressione di non essere all’altezza, noi sempre attenti
ad apparire bene e a metterci in bella mostra! Non è facile
fidarsi, ancor meno affidarsi. Ma chi prega sa di essere
bisognoso e tu, Gesù sei abituato ad affidarti nella preghiera.
Così non disdegni l’aiuto del Cireneo. Esponi le tue fragilità a
lui, un uomo semplice, un contadino al ritorno dai campi. Grazie
perché, facendoti sostenere nel bisogno, ci insegni che voler
bene significa soccorrere gli altri proprio lì, nelle debolezze
di cui si vergognano. Allora le fragilità si trasformano in
opportunità. È accaduto al Cireneo: la tua debolezza gli ha
cambiato la vita e lui si accorgerà un giorno di aver soccorso
il suo Salvatore, di essere stato redento mediante quella croce
che ha portato. Perché anche la mia vita cambi, ti prego, Gesù:
aiutami ad abbassare le difese e a lasciarmi amare da te: lì,
dove più mi vergogno di me.
Ottava stazione: Gesù incontra le donne
Una scena disarmonica, che sembra spezzata in due: i pianti
urlati contrapposti all' eloquente silenzio di Gesù. Poi si
pronuncia la Parola. Non erano certamente le parole che ci
aspettavamo da quel corpo esausto, che umiliato si conduce al
Calvario.
Non pensate a me! Pensate a voi stesse,
al vostro futuro. Piangete per i cuori che non si sono
ancora aperti alla Verità. Abbiate cura dei germogli delle
vostre vite, perché in essi scorre la linfa vitale. Voi che
partorite speranza, genitrici di futuro.
Parla ancora a noi Signore. Nemmeno sotto il peso di questa
croce, non stancarti di convertire il nostro cuore.
Nona stazione: Gesù è spogliato dalle vesti
Il vestito è la protezione e custodia della dignità di una
persona: Gesù ,non solo vieni ingiustamente condannato ma anche
annullato nella tua persona, calpestato, denudato. Quel corpo di
carne abitato da Dio diventa oggetto di disprezzo ed esposto
alla derisione.
I brandelli delle tue vesti,
sono strappati da quella croce impietosa e ora tirati a
sorte.
Il male non si ferma di fronte a nulla,
Aggredisce
Non si accontenta di vincere
pretende l’umiliazione.
Anche tu, Signore Gesù,
lo hai sperimentato
sulla tua nuda pelle.
E hai risposto con un amore
che a noi sa di follia.
Hai risposto con il dono
del tuo corpo e del tuo sangue.
E alla fine hai vinto tu!
Undicesima stazione: Gesù tra i ladroni
Lo chiama per nome, Gesù, con confidenza. Il Signore salva,
questo indica il nome Gesù. Quell’uomo chiede a Gesù di
ricordarsi di lui, Quanta tenerezza in questa espressione,
quanta umanità! E’ il bisogno dell’essere umano di non essere
abbandonato, che Dio gli sia sempre vicino». «In questo modo un
condannato a morte diventa modello del cristiano che si affida a
Gesù. Mentre il buon ladrone parla al futuro: quando entrerai
nel tuo regno, la risposta di Gesù non si fa aspettare, parla al
presente: Oggi sarai con me nel
Paradiso «Nell’ora della croce, la salvezza di Cristo
raggiunge il suo culmine, e la sua promessa al buon ladrone
rivela il compimento della sua missione.
Dodicesima stazione: Gesù muore sulla croce
Ti fisso ancora
Gesù su questa croce. Tu non osservi la nostra vita per un
momento e basta, non ci dedichi uno sguardo fugace come spesso
facciamo noi con Te. Vorresti dirci che niente di noi ti è
estraneo, che vuoi
abbracciarci , rialzarci , salvarci così come siamo, con la
nostra storia, le
nostre miserie e i nostri peccati.
Che cosa lascia la croce in ciascuno di noi? Lascia un bene che
nessuno può darci: la certezza dell’amore fedele di Dio per noi.
Un amore così grande che entra nel nostro peccato e lo perdona,
entra nella nostra sofferenza e ci dona la forza per portarla,
entra anche nella morte per vincerla e salvarci.
Tredicesima stazione: Gesù è deposto dalla croce
Staccarono il corpo di Gesù dalla croce.
Finito il soffrire del Figlio, continuava quello della Madre.
Maria ce l'aveva donato, Gesù; ed ecco come glielo abbiamo
restituito. Esanime, dissanguato, tumefatto, pieno dei segni
della flagellazione, con ferite da brivido alle mani e ai piedi,
col costato squarciato, coronato di spine.
Per Gesù tutto è compiuto, per te Madre deve ancora compiersi un
nuovo parto. Nel tuo grido, Maria, trova eco il dolore di tante,
troppe madri che ancora oggi sono costrette a piangere per i
propri figli. Ma a questo grido di dolore il Padre non è sordo
perché non c’è lacrima e non c’è grido di dolore che non trovi
accoglienza nella misericordia di Dio.
Quattordicesima
stazione: Gesù è sepolto
Sembra tutto finito. Il tuo corpo Gesù, è inghiottito nella
roccia intatta e sembra vanificata l'ultima speranza.
È il silenzio
Il cielo, resta buio, impenetrabile. Riti di morte apprestano le
donne per un mattino che appare senz'alba.
È silenzio di Dio.
Arduo è ricordare: “Se il chicco di grano caduto in terra non
muore, rimane solo, se invece muore, produce molto frutto” (Gv
12, 24).
Del silenzio di Dio risuona la creazione originaria. Nel
silenzio più teso la Parola si è fatta carne. Nel silenzio del
sepolcro, l'incontro dell'Amore del Padre con la vita del
Figlio, matura la nuova creazione.
Vergine Santa, addolorata forte e fedele.
Attendi che dal buio scaturisca la luce.
Attendi di vedere nel Figlio risorto il volto nuovo dell'uomo
redento, di udire il nuovo saluto di pace e di cantare nuovi
canti di gloria.
Quaresima 2025
Questo giorno è consacrato al
Signore nostro; non vi rattristate,
perché la gioia del Signore è la vostra forza.
(Ne 8,10)
Camminiamo insieme nella speranza,
facciamo questo viaggio insieme. Camminare insieme,
essere sinodali, questa è la vocazione della Chiesa. I cristiani
sono chiamati a fare strada insieme, mai come viaggiatori
solitari. Lo Spirito Santo ci spinge ad uscire da noi stessi per
andare verso Dio e verso i fratelli, e mai a chiuderci in noi
stessi.
Camminare insieme significa essere tessitori di unità, a partire
dalla comune dignità di figli di Dio (cfr. Gal 3, 26-28);
significa procedere fianco a fianco, senza calpestare o
sopraffare l’altro, senza covare invidia o ipocrisia, senza
lasciare che qualcuno rimanga indietro o si senta escluso.
Andiamo nella stessa direzione, verso la stessa meta,
ascoltandoci gli uni gli altri con amore e pazienza.
In questa Quaresima, Dio ci chiede di verificare se nella nostra
vita, nelle nostre famiglie, nei luoghi in cui lavoriamo, nelle
comunità parrocchiali o religiose, siamo capaci di camminare con
gli altri, di ascoltare, di vincere la tentazione di arroccarci
nella nostra autoreferenzialità e di badare soltanto ai nostri
bisogni.
(Papa Francesco, Messaggio
per la Quaresima 2025)
Mercoledì 5 marzo Le Ceneri
Giorno di Preghiera, Astinenza e Digiuno
Dalle ore 8:00 alle ore 17:00
Giornata Eucaristica
Alle ore 18:00 Santa Messa
con la imposizione delle Ceneri
La Via Crucis sarà
celebrata tutti
i Venerdì
alle ore 16,30
in Chiesa
alle ore 20:30 nei Quartieri
14 marzo: Arenile
21 marzo: Calvario
28 marzo: San Giuseppe
4 aprile: Madonnina
11 aprile: Cutura
La Santa Messa
Pro Populo Dei sarà animata dai Quartieri:
Domenica 9 marzo: Cutura
Domenica 16 marzo: Arenile
Domenica 23 marzo: Calvario
Domenica 30 marzo: San Giuseppe
Domenica 6 aprile: Madonnina
Mercoledì 26,
Giovedì 27, Venerdì 28 marzo dalle ore 8:00 alle ore 20:00
24 ore per il Signore
Sei Tu la mia speranza
saranno
celebrate le
*****
Domenica 16 marzo Tappa del Padre Nostro
e Prima Confessione, tutto il giorno con i ragazzi
Sorgente di Gioia
Mercoledì
19 marzo Festa di San Giuseppe,
Alle ore 18:00 durante
la Santa Messa Rinnovo delle Promesse matrimoniali con le
Famiglie
Domenica 23 Marzo
alle ore 17:00
Convegno per le Famiglie sul tema: La dimensione Affettiva e
il benessere della persona
Domenica 6
aprile alle ore18:00 nel
Salone Centro di Aggregazione Mons. Didona, Formazione
Caritas per i Volontari
Scalea 28
febbraio 2025
DOMENICA 19 GENNAIO 2025 - SOLIDARIETA' CON LE FAMIGLIE
Finalmente dopo qualche rinvio e inviti ripetuti da parte del Parroco Don Miguel, si parte per visitare la parrocchia San Giuseppe Lavoratore di Santa Domenica Talao, di cui è parroco il suddetto Don Miguel. Ci ritroviamo quindi Domenica mattina nel piazzale antistante la chiesa parrocchiale, e dopo aver salutato e scambiato qualche chiacchiera con Don Cono, siamo partiti intorno alle 10,15 alla volta di Santa Domenica Talao per prendere parte alla messa pro Populi.
Siamo stati accolti calorosamente dai parrocchiani e dal parroco
Don Miguel.
Dopo il pranzo ci siamo dedicati alla seconda parte della nostra attività odierna, cioè la visita alla struttura per anziani Villa Liliana che si trova sempre in loco. Arrivati all'interno della struttura abbiamo ricevuto l'accoglienza degli ospiti e degli operatori in servizio. A noi si sono aggiunti per animare con l'accompagnamento musicale Renata, Maria Rosa e Vincenzo. Abbiamo vissuto un momento festoso con canti e balli , con tanta gioiosita da parte loro per questo momento di serenità condivisa. È stata un esperienza significativa di carità per cui avevamo preparato anche un piccolo ricordino per ognuno di loro, che hanno inteso ricambiare con un lavoretto fatto da loro.Ci siamo ripromessi di fare più spesso questo tipo di attività. Lo stare insieme è proseguito con una passeggiata sul lungomare a Scalea prima di congedarci e tornare alle nostre case gratificati dalla giornata vissuta insieme.
Buon Natale a Tutti
L’appuntamento con la Notte Santa del Natale del Signore, ci
incoraggia a guardare con fiducia all’azione di Dio e a sentirci
privilegiati nel poterne far parte attivamente.
Il Signore ancora una volta ci chiede di essere partecipi della
sua volontà di salvezza. Riprendo quanto il Santo Padre
Francesco ci propone, per vivere con intensità questo Anno
Giubilare di Grazia:
’Alzare il capo verso l’alto e tenere il cuore leggero e
sveglio. Se le preoccupazioni appesantiscono il cuore e ci
inducono a chiuderci in noi stessi, Gesù, al contrario, ci
invita ad alzare il capo, a confidare nel suo amore che ci vuole
salvare e che si fa vicino in ogni situazione della nostra
esistenza, ci chiede di fare spazio a Lui per ritrovare la
speranza’.
Per cui non posso che augurare a tuti voi una bellissima Notte
Santa da vivere con le Vostre famiglie, nella certezza che il
Signore rischiara di luce nuova anche gli angoli più tenebrosi
del nostro cuore.
Avverto anche l’esigenza, di ringraziare il Signore, per la
vostra dedizione alle opere di Carità che rendono la nostra
parrocchia preziosa per tutti coloro che hanno bisogno di
accoglienza e di sentirsi amati nel Signore.
Grazie a Tutti, che ci sia gioia nelle famiglie e nella
comunità, la Vergine Madre vi accompagni e vi protegga sempre. |
Domenica 10 novembre giornata di fraternità a Lungro con il Gruppo delle Famiglie
Domenica 10 novembre il gruppo delle Famiglie, proseguendo nei
suoi appuntamenti mensili, si è ritrovato per la visita a Lungro
.
Lungro fu terra di approdo per gli esuli dall'Albania in fuga
dagli invasori Ottomani. È un comune che conserva ancora
lingua(arberesche) e tradizioni, sede dell'Eparchia bizantina
dove si celebra l'Eucaristia con rito bizantino secondo San
Giovanni Crisostomo.
Ci siamo ritrovati di buon mattino nel piazzale della Parrocchia
e dopo una breve preghiera e la benedizione di Don Cono,siamo
partiti in pullman direzione Lungro. Ad attenderci abbiamo
trovato Papas Arcangelo ,il parroco della cattedrale di San
Nicola di Mira, dove abbiamo partecipato alla celebrazione
eucaristica. Tutto molto bello e intenso, canti a cappella non
essendo previsto l'utilizzo di strumenti musicali. Una funzione
molto bella immersa nel Mistero.
Nella cattedrale sono presenti numerosi affreschi e soprattutto mosaici di scene del Vangelo e di Icone di numerosi Santi. È assolutamente vietato accedere nell'area destinata ai Celebranti.La Celebrazione prevede solo l'utilizzo del Nuovo Testamento. Conclusa la Funzione Papas Arcangelo ci ha dato alcuni cenni storici e religiosi e poi ci ha accompagnato nella sala dell'oratorio, dove abbiamo condiviso ciò ché ognuno di noi aveva preparato per un momento di fraternità e di gioia. Prima del pranzo ci ha raggiunto Don Cono che, avendo un impegno diocesano non è stato presente alla Celebrazione.
Subito dopo il pranzo siamo tornati nella cattedrale per un momento di riflessione sull'esperienza vissuta .Nel pomeriggio appuntamento con dei membri della ProLoco per approfondire la conoscenza dei luoghi e delle tradizioni locali. Abbiamo visitato una chiesetta intitolata alla Madonna di Costantinopoli da poco restaurata e al Museo Storico della Miniera di Salgemma di Lungro .Abbiamo appreso di alcune tradizioni e processioni che si svolgono nel periodo di Pentecoste. Abbiamo visto da lontano la presenza di una chiesetta dedicata a Sant'Elia profeta , posta su una roccia che domina il paese.Ci hanno raccontato di come sia sempre più difficile conservare queste tradizioni e soprattutto la lingua che si tramanda esclusivamente in famiglia, oltre al fatto che l'influenza della tecnologia e dei social fa il resto.Alla fine della visita al museo siamo tornati al pullman e ripartiti alla volta di Scalea arricchiti e avvolti da tanta spiritualità e cultura.
Domenica 3 novembre grazie ai volontari della FIDAS abbiamo dato inizio alla raccolta degli alimenti per i Bisognosi e per la Mensa Caritas
Domenica 6 ottobre Gruppo delle Pulizie