Domenica 10 novembre giornata di fraternità a Lungro con il Gruppo delle Famiglie
Domenica 10 novembre il gruppo delle Famiglie, proseguendo nei
suoi appuntamenti mensili, si è ritrovato per la visita a Lungro
.
Lungro fu terra di approdo per gli esuli dall'Albania in fuga
dagli invasori Ottomani. È un comune che conserva ancora
lingua(arberesche) e tradizioni, sede dell'Eparchia bizantina
dove si celebra l'Eucaristia con rito bizantino secondo San
Giovanni Crisostomo.
Ci siamo ritrovati di buon mattino nel piazzale della Parrocchia
e dopo una breve preghiera e la benedizione di Don Cono,siamo
partiti in pullman direzione Lungro. Ad attenderci abbiamo
trovato Papas Arcangelo ,il parroco della cattedrale di San
Nicola di Mira, dove abbiamo partecipato alla celebrazione
eucaristica. Tutto molto bello e intenso, canti a cappella non
essendo previsto l'utilizzo di strumenti musicali. Una funzione
molto bella immersa nel Mistero.
Nella cattedrale sono presenti numerosi affreschi e soprattutto mosaici di scene del Vangelo e di Icone di numerosi Santi. È assolutamente vietato accedere nell'area destinata ai Celebranti.La Celebrazione prevede solo l'utilizzo del Nuovo Testamento. Conclusa la Funzione Papas Arcangelo ci ha dato alcuni cenni storici e religiosi e poi ci ha accompagnato nella sala dell'oratorio, dove abbiamo condiviso ciò ché ognuno di noi aveva preparato per un momento di fraternità e di gioia. Prima del pranzo ci ha raggiunto Don Cono che, avendo un impegno diocesano non è stato presente alla Celebrazione.
Subito dopo il pranzo siamo tornati nella cattedrale per un momento di riflessione sull'esperienza vissuta .Nel pomeriggio appuntamento con dei membri della ProLoco per approfondire la conoscenza dei luoghi e delle tradizioni locali. Abbiamo visitato una chiesetta intitolata alla Madonna di Costantinopoli da poco restaurata e al Museo Storico della Miniera di Salgemma di Lungro .Abbiamo appreso di alcune tradizioni e processioni che si svolgono nel periodo di Pentecoste. Abbiamo visto da lontano la presenza di una chiesetta dedicata a Sant'Elia profeta , posta su una roccia che domina il paese.Ci hanno raccontato di come sia sempre più difficile conservare queste tradizioni e soprattutto la lingua che si tramanda esclusivamente in famiglia, oltre al fatto che l'influenza della tecnologia e dei social fa il resto.Alla fine della visita al museo siamo tornati al pullman e ripartiti alla volta di Scalea arricchiti e avvolti da tanta spiritualità e cultura.
Domenica 3 novembre grazie ai volontari della FIDAS abbiamo dato inizio alla raccolta degli alimenti per i Bisognosi e per la Mensa Caritas
Domenica 6 ottobre Gruppo delle Pulizie
Giovedì 29 agosto tutto un dono del Signore
Il mio augurio per te è che tu continui.
Continua ad essere chi e come sei, per stupire un mondo vuoto con i tuoi
atti di gentilezza.
Continua, per permettere al tuo umorismo di alleggerire il peso del tuo
cuore grande.
Continua, per far sentire la potenza del Vangelo nelle tue parole, nelle
tue risate.
Continua, per ricordare alla gente che ognuno è importante e buono come
l'altro e che nessuno è più di nessuno.
Continua a guardare con favore i perduti e il meno e il solo.
Continua, per piantare un bacio pubblico di preoccupazione sulla guancia
dei malati, degli anziani.
Continua, perché la gratitudine e la misericordia siano il cuscino su
cui ti inginocchi.
Continua, per incoraggiare tutti alla preghiera e insegnare che la fede
è il ponte che si costruisce per superare il male e allargare lo
spirito. Per riempire l’anima di pura pace.
Continua a credere nella bellezza dei giovani, nei loro occhi vivi e
pieni di speranza, nella loro spontanea voglia di vita.
Continua a rischiare tutto per il bene, a galleggiare felicemente nel
mare di infinita sostanza.
Continua a delineare il cammino di chi incontra il tuo, con il tuo
premuroso sguardo. Continua ad abbracciarci ad Amare profondamente.
Perché chi riconoscere il tuo amore ti spiega la tua tenerezza a partire
da ciò che tu ancora non vedi.
Buon compleanno Don Cono!
Un bacio grande.
Verbali degli incontri per Aree pastorali
Lunedì 17 giugno alle ore 19:00, dietro convocazione del parroco, si riunisce in chiesa l’Area dell’Evangelizzazione. Erano presenti i Delegati dei Quartieri, i Catechisti e il Gruppo delle Famiglie. L’incontro inizia con il canto “Ascolterò la tua Parola” proprio per mettere al centro la Parola di Dio, perché se alla base della vita di comunità non c’è la Parola, non ci potrà essere nulla e i componenti dell’Area dell’Evangelizzazione devono sempre avere l’attenzione alla Parola di Dio. Don Cono analizza il programma pastorale parrocchiale scritto da lui stesso nel 2022 per gli anni 2023/2025. Ricorda che quest’area comprende la pianificazione delle attività orientate alla conoscenza della fede con l’obiettivo principale di coinvolgere il più possibile le famiglie.
Da allora tante cose sono cambiate: l’impegno prioritario oggi è stato la ripresa dei Quartieri dopo il vuoto dei vari anni, è iniziato bene ma va intensificato; quest’anno non si è proposta la formazione biblica perché poco partecipativa; Le aggregazioni inserite inizialmente tra i gruppi parrocchiali, adesso si è preferito non lasciarli più come gruppi parrocchiali per tutte le motivazioni spiegate all’incontro precedente del Consiglio Pastorale Parrocchiale; Nell’Iniziazione Cristiana si sono avute delle fragilità e abbandoni e non tutto è andato avanti per come si sperava, si ha un aumento di ragazzi, ma una caduta di proposta educativa, di conseguenza bisogna stabilizzare la proposta senza guardare ai numeri; Anche per i giovani ci sono cambiamenti perché si fa molta fatica ad aggregarli. La priorità di oggi, dice don Cono, è quella di avere una comunità che si coinvolge con più entusiasmo alla vita della parrocchia.
Il
gruppo delle famiglie ha vissuto una grande disponibilità e dedizione
alla vita della parrocchia, vive una buona stabilità e ora deve far
parte della formazione, vivendo loro in primis un cammino di formazione,
si può anche approfondire il libretto di preghiera “Insegnaci a Pregare”
scritto dal papa per il Giubileo. Per quanto riguarda i genitori dei
ragazzi, è stato riscontrato una carenza nel coinvolgimento, ogni anno
ci si ripropone un maggior coinvolgimento e più incontri con loro, ma
poi per i troppi impegni non ci si riesce se non per le tappe dei
ragazzi.
La vera vitalità della parrocchia nel nuovo anno pastorale
sarà la crescita dei quartieri, quindi per quanto si riesce, bisogna
fare in modo che nei quartieri la parrocchia sia sempre presente. Il
coinvolgimento deve essere di tutti e non solo dei delegati, perché
ognuno è missionario e ognuno deve evangelizzare, donando ciò che sa e
ciò che può. Non bisogna mai scoraggiarsi e abbattersi, ricordando che
tutto ciò che si fa, lo si fa per amore del Signore e della parrocchia e
ricordando che alla base di tutto c’è sempre la preghiera e la messa
giornaliera, poco partecipata in particolar modo dai collaboratori
pastorali.
Dagli interventi dei presenti è emerso che tutti ci dobbiamo
impegnarci di più perché se ci sono dei problemi, non riguardano solo il
parroco ma tutta la comunità. È fondamentale la formazione biblica e si
spera in una ripresa degli incontri. Tra i collaboratori c’è poco
ascolto e poca comunione.
Riprende don Cono affermando che la parrocchia è
collaborativa, non è inaridita, su alcune cose corrisponde bene, su
altre invece un po' meno, bisogna essere più missionari per come
richiede il cammino sinodale. C’è difficoltà a dedicare più tempo al
Signore e dare continuità e precisa che quando dice che si prega poco,
si riferisce alla preghiera comunitaria e non quella personale. La
ricarica è sempre Gesù. L’incontro termina con
un ringraziamento al Signore, la
preghiera dell’Ave Maria e la benedizione finale.
Area Liturgia 18 giugno 2024 -
Alle ore 19,00 come previsto ci siamo ritrovati in chiesa per l’
incontro dell’area Liturgia, ci siamo raccolti in preghiera con la
celebrazione del vespro, che ci ha dato l’attimo per consentirci
la concentrazione con la presenza
del Signore.
Per quanto riguarda i Gruppi: Il Gruppo
Liturgico è chiamato a coordinare solo le attività delle
celebrazioni delle messe Pro Populo con: Introduzione alla celebrazione,
preghiera dei fedeli, tematizzazione del periodo liturgico in corso,
sistemazione Area Liturgica.
Chiaramente caratterzza con una personalizzazione degli ambienti anche e
soprattutto i tempi forti. Si è cercato di stabilire il giorno di lunedì
per gli incontri programmatici, ma spesso non si riesce a
vedersi per imprevisti personali.
I Ministranti,
va stabilizzandosi il gruppo per il servizio all'altare, altri si
aggiungono occasionalmente in continuo mutamento. Si
avverte l'esigenza di organizzare e coordinare meglio la formazione. Il
gruppo Pregate Pregate Pregate. Vive il ruolo di
sostegno spirituale alla vita della comunità con l’impegno della
preghiera. Sono rimaste poche persone che vivono l'impegno di pregare
per la comunità, in adorazione davanti al tabernacolo. Si aggiunge, a
sostegno della spiritualità, nella dinamica della preghiera il
Gruppo Maria rifugio delle Anime, che vive un incontro
di preghiera mensile per le anime del purgatorio.
Don Cono fa riflettere ancora sulla opportunità di onon adererire a tante esperienze diverse di formazione, di fare la scelta in un solo gruppo con l’impegno della partecipazione stabile alla vita della parrocchia e di dare maggiore stabilità alla preghiera personale. Viene data la parola agli altri, proposte e riflessioni. Da più parti e persone emerge la esigenza di incontrarsi periodicamente per la formazione e la preghiera per avere la possibilità di vivere il cammino della parrocchia, riflettere la Parola di Dio nella settimana e nel mese, quindi il significato e il valore del canto, della preghiera, della comunità parrocchiale ecc. La difficoltà sta sempre nell’individuare il giorno della settimana e gli orari che diano la possibilità di partecipare. Per quanto riguarda il riferimento ad incontri con rappresentanti dei vari gruppi di liturgia ed i lettori per la Domenica, tentati precedentemente, non sempre sono stati partecipati per mancanza di tempo o imprevisti di chi doveva partecipare. L’incontro si conclude alle ore 20,20 con il ringraziamento e la benedizione da parte di Don Cono.
Incontro del 19
giugno c.a. - Area della Carità
L'incontro ha inizio alle ore 19.00 alla presenza di alcuni
volontari della Mensa, delle Pulizie della Chiesa, del Centro di Ascolto
'Dely' nonchè dei Ministri Straordinari della Comunione.
Qui
di seguito, l' intervento iniziale di don Cono.
"La
vita di carità dobbiamo capire che è l' attenzione alle persone, non è
fare tante cose caritative ma è relazionarsi con le persone. L'
aspetto di stare insieme, cercarsi, confrontarsi è parte integrante di
un amore che nasce dall'amore con cui
Dio è attento alla nostra vita e che noi dobbiamo esprimere
nell'attenzione gli uni verso gli altri. Questo è un aspetto che non
dovremmo mai stancarci di imparare perchè tante volte il rischio che noi
corriamo è che diamo piu importanza alle cose che facciamo che non alle
relazioni che viviamo e questo ripeto, non appartiene alla dinamica
della Carità. Quando diciamo la parola Carità, ricordando l'Inno alla
Carità di San Paolo che dovreste sapere
a memoria, dobbiamo parlare di questo 'anelito' del cuore senza
sforzo, perchè se devo sforzarmi per amare l'altro, forse è meglio che
prego un po' per imparare ad amare. L'amore deve essere naturale ed è
l'amore che nasce dalla contemplazione della Croce, come
Gesu' naturalmente ci ama, nonostante i nostri peccati,
nonostante le nostre
povertà, anche noi dobbiamo relazionarci nell'amore cercando di leggerci
nel suo atto di amore che è quello di donarsi gratuitamente per la
salvezza di tutti. A volte
queste parole potrebbero sembrare difficili da incarnare
ma in realtà lo dico sempre, ciascuno di voi vive così nei
confronti dei propri cari,
ciascuno di voi dona la propria vita per coloro che ha generato, tutti
proprio tutti. Io non conosco genitori che pensano a sè e non ai figli,
quindi questo amore viscerale con il quale noi ci relazioniamo con
coloro che in qualche modo piu immediatamente ci percepiamo parte
integrante, è lo stesso amore con cui Gesu' si relaziona con noi. Questo
è un po' piu difficile
ma è lo stesso amore con il quale noi dobbiamo relazionarci con
gli altri. Cos'è la parola
Carità o le attività caritative? Sono le presenze dell'amore con cui noi
manifestiamo l' amore con cui Dio ci ama. Poi lo facciamo accogliendo i
poveri, con le pulizie della Chiesa, nelle mille situazioni, visitando
gli ammalati, ognuno nella diversità dei modi, però quello
che conta è l'amore con cui il Signore ci dona di relazionarci.
Tra le tante frasi è importante rileggersi, perchè poi tante novità non
sono poi tante novità. Ho pensato per questo incontro a questa frase che
mi sembrava piu' immediata di San Paolo 'Vi ho dimostrato che
lavorando così si devono soccorrere i deboli ricordandoci
le parole del Signore Gesu' che disse, vi è piu' gioia nel dare
che nel ricevere...', potremmo dire però che nel Vangelo queste
parole non le troviamo e non c è nessun brano nei Vangeli canonici, non
c'è nessun brano nei quali si dice che Gesu' abbia detto questo. Cosa
vuole dire questo è che Gesu' nella sua vita terrena ha vissuto
situazioni tanto diverse di cui nessun parla. Gesu' parla anche a noi,
dovete essere convinti che nel dono dello Spirito, Dio parla a
ciascuno di voi e quando voi
parlate, questo facciamo
fatica ancora a
viverlo come Chiesa e come Comunità, ancora noi non ci sentiamo
protagonisti di Dio nella storia ecco perchè c'è bisogno del prete, del
chierico. In realtà il battezzato è depositario di una verità di cui
solo voi siete depositari. Ciò che Dio dice a voi, non lo dice a
me e se voi non lo dite, si impoverisce la comunità. Anche negli
incontri di questi giorni dopo che io parlo... il silenzio! C'è un
impoverimento perchè io penso che ciò che
posso comunicare non è importante, questo è sbagliato perchè lo
Spirito Santo parla attraverso tutti. In che cosa si configura il
messaggio che Paolo donò alla comunità di Efeso 'vi è piu'
gioia nel dare che nel ricevere...',
oggi noi siamo
educati a possedere, la preoccupazione che abbiamo è quanto possiedo,
come posso guadagnare di piu' e tante volte si pensa che questa ansia
possa anche dare gioia ma voi sapete che la vera gioia è quando ci si
sente amato, ci si sente accolto. Essere accolti... noi dobbiamo essere
segno di un modo diverso di vivere la vita, vivendo tutti questi momenti
con gioia. Tutto si gioca sulla propria maturità interiore
cioè io, quando incontro l'altro, cerco di avere quacosa o di
donare qualcosa? Quello che
Gesu' ci insegna è quello di donare qualcosa che vuol dire che se io non
sono contento, vuol dire che
io non dono è lo dice il mio
modo di vivere e in questo dobbiamo crescere, io devo essere sempre
contento della vita di comunità.
Anche nella nostra Parrocchia l' amore che si vive è molto
maggiore di come noi lo
mostriamo e se noi giudichiamo la comunità negativamente, vuol dire che
non l' amiamo e
bisogna vedere quanto tempo
poi dedico all'altro. Questa è la dinamica del dono, quindi io sono qui
spero come dono del Signore ed io vivo
la missione che il
Signore mi affida se vivo
come un dono, guai se io cercassi di capire quanto ci guadagno a fare il
parroco. Dobbiamo comprenderci come dono del Signore perchè vuol dire
essere per l'altro un dono
da condividere per come riusciamo, poi tutti noi abbiamo i
nostri limiti. Anche stasera ed io lo leggo positivamente,
solo una piccola parte del segmento carità è presente ed io lo
leggo positivamente perchè
tanti vivono l' impegno con
tanta gioia, passione, entusiasmo
ma non vogliono farlo vedere, non vogliono rendersi
visibili. Questo da una parte può essere positivo ma dall'altra
non è male ogni tanto incontrarci per rileggerci. Anche la vita di
carità esige poi l'esigenza di
testimoniare la
carità che viviamo, quando lo facciamo non è mai per
narcisismo, per far vedere all'altro quanto sono bravo ma serve
per aiutare a leggere che Dio ama e
Scalea non è abbandonata
perchè c'è tanta
gente che per amore di Dio, lo rende possibile con tutti i nostri
limiti.
L'incontro di questa stasera per alcuni aspetti, è il
completamento degli incontri avuti con le altre aree Evangelizzazione e
Liturgia e l'area della Carità comprende la Mensa, i Ministri
Straordinari della Comunione, le Pulizie della Chiesa e il Centro di
Ascolto 'Dely'. Quando noi ci incontriamo, dobbiamo capire che siamo
tutti cooperatori per rendere presente l'amore di Dio pur nella
diversità degli ambienti e dei modi. Per il resto io sinceramente
ritengo sia il segmento
pastorale che piu immediatamente leggo con serenità. Mentre nell'area
Evangelizzazione abbiamo accennato a delle difficoltà, a dei problemi e
poi anche ieri nell'azione
Liturgica, nell'area Carità a parte il problema nei numeri,
in qualche modo cerchiamo di portare avanti la vita di carità
della Parrocchia crescendo sempre nella vocazione. La mia regola
per quanto riguarda la disponibilità a comprendersi poi nell
'Oltre' come il nostro Vescovo ci insegna, è di non dare peso al
passato perchè se io penso a ciò, non guardo al futuro con fiducia. Noi
dobbiamo cancellare e guardare avanti perchè una persona che viene deve
poter guardare avanti. Il mio problema rimane sempre
cosa costruire... è
qui siamo come Caritas un segmento molto fragile ma anche molto
testimoniale della presenza di Dio.
Siamo partiti da ciò che scrivevamo nelle linee pastorali nel
2022 nell'area Carità e, anche se so che leggete poco magari di cio che
scrivo io e magari leggete altri
libri, dobbiamo partire da qui. Veniva riportato nelle linee
pastorali all'indomani del Covid, che la Chiesa sollecita tutti alla
vita di carità, tutti i battezzati in virtu' del Battesimo devono vivere
la carità che non è legata alla vita religiosa
ma è un dono di Dio,
è vero dono del Signore. L'invito poi a lavorare come operatori
in sinergia anche come Unità pastorale privileggiando
maggiormente l'opera pastorale della rete e
qui dobbiamo dire che oggi viviamo una fase molto
individuale, non contrapposta, ci rispettiamo,
ci vogliamo bene ma non ci si confronta
anche per poter
mettere insieme le energie.
In Parrocchia nel 2022 è nato il Centro di Ascolto 'Dely' che
ha sostituito la struttura di 'Una mano amica'.
Il Centro di Ascolto oggi
svolge un'azione di coordinamento e poi in alcuni momenti
straordinari, altri volontari occasionali si rendono disponibili. Il
Centro oggi stenta ancora a stabilizzarsi, a capire come organizzarsi
anche per un problema di disponibilità.
Un
altro aspetto importante poi è la presenza di alcune persone che vivono
la Parrocchia potremmo dire di
comunione spirituale verso le marginalità. E' una realtà che
conferma quanto i cittadini di Scalea tutti spesso in silenzio, senza
clamore sappiano donarsi.
Questo lo dico sempre perchè
continuo a sentire sempre giudizi negativi sugli scaleoti e questo è il
demonio, quando parlate cosi ...è il demonio,
perchè non è cosi. L'attenzione ai piu poveri, è una realtà stabilizzata che
conferma come tutti i
cittadini, non solo i praticanti, sanno che qui c'è la carità e portano
tante cose, io non so chi sono ma loro sanno che qui c'è la carità.
Questo aspetto della carità è quello di leggerci nella bellezza di
abitare in un paese che è attento
alle povertà.
I Ministri Straordinari della Comunione, vivono con tanta
disponibilità, con zelo questa opera molto nascosta perchè chi è che si
rende conto di chi è piu'
ammalato e nessuno può registrare la gioia
che l'ammalato vive, se non Gesu'.
La Mensa cambia continuamente perchè cambiano gli utenti e stiamo
vivendo una nuova fase in cui la Diocesi dovrebbe subentrare piu
stabilmente. Nella ripresa penso che qualcosa cambierà nella
impostazione complessiva ma ancor non so. La Mensa diventa sempre piu la
mensa del territorio, noi
accogliamo anche persone di passaggio o di altri paesi ma
cio che mi preoccupa è una presenza che aumenta e che
negli ultimi tempi diciamo è un po' inquieta.
Il gruppo che cura l'igienizzazione della Chiesa, secondo me si
sta un po' impoverendo ed io che sono anche l'economo della Parrocchia,
debbo riconoscere che questo
servizio ha consentito alla Parrocchia negli anni, di non incidere sul
bilancio parrocchiale e ha fatto risparmiare molti soldi, qualora fosse
necessario la Parrocchia se
ne farà carico. In questi anni la Parrocchia
ha risparmiato molti soldi (2000/3000 euro) grazie a coloro che
si sono dedicati alla pulizia della Chiesa.
Poi abbiamo il gruppo 'Celine', presente da due anni circa nei
nostri ambienti e che non
leggiamo immediatamente come parte integrante della vita pastorale della
Parrocchia però con serenità ognuno di noi può dire che nell'ambito
della Diocesi, è un riferimento
esemplare per tante testimonianze.
Ciò che conta è il cuore e allora
al di là delle motivazioni, ciò che conta è che si porti avanti
con amore poichè c'è tanta
gente che ha bisogno di sentirsi amata e
se vuole essere amata, sa che li c'è un gruppo che
ama e senza bisogno di creare
protocolli, rubriche perchè la Chiesa è cosi che cresce.
Nelle linee pastorali parliamo delle frontiere della carità che
aprono all'incontro con la
persona, al di là dell'appartenenza. Aprirsi all'amore verso tutti è una
condizione importante anche per farsi attraversare dal dolore, dalla
sofferenza contemplando lo sguardo
di chi vive ai margini,
ha perso la speranza, si sente emarginato e non accolto, questo
scrivevamo nel 2022. Adesso
siamo nel 2024, abbiamo ricevuto il documento del Vescovo e adesso la
norma è quello che ci dice il Vescovo sulla vita di carità e poi lo
rileggeremo e poi magari a settembre
lo modificheremo per come possiamo
ma sempre per avere un'idea,
per capire cosa stiamo facendo. Leggete cosa stiamo cercando di
fare, poi magari non sempre
lo facciamo, ma se noi
dobbiamo dire in che modo la
Parrocchia cammina è
guardando con piu attenzione
ai piu' emarginati anche se a volte non ci riusciamo. Anche il discorso
sulla distribuzione degli alimenti, noi cerchiamo di andare incontro
alle povertà e mai nessuno, mai, è stato mandato via perchè non
iscritto, non siamo il Banco degli alimenti, noi siamo la Caritas che si
apre al bisogno. Poi quelli che pensano di avere dei diritti devono
anche essere in regola con i doveri.
Adesso se voi ritenete, che
cosa secondo voi non funziona bene e in che modo possiamo
orientarlo diversamente, sempre guardando avanti?".
Si apre quindi il confronto, con alcuni interventi.
Ilaria, pulizie della Chiesa.
Ilaria ritiene che
pur essendo impegnate, nel servizio, meno persone, comunque viene
assicurato. Adesso nel periodo estivo tante lavorano e a volte
anche lei stessa è stata
impegnata nei turni al lavoro. Anche se in poche sono sempre
disponibili, a volte anche
se avvisate soltanto la sera prima. La difficoltà maggiore è che si fa
fatica ad aggregare altri volontari e alcuni
non han dato piu' la loro disponibilità perchè impegnate in altri
servizi in Parrocchia anche se il gruppo delle pulizie dobbiamo dire non
comporta una preparazione tipo riunioni
ed un impegno costante, continuo...
forse questo servizio non viene preso molto sul serio. Alcune
persone hanno poi dato la disponibilità, lavorando la mattina,
anche per il pomeriggio ma il problema principale è il non
riuscire ad aggregare.
Interviene don Cono affermando
che il lavoro che stiamo compiendo di rilettuta della Parrocchia,
è anche perchè c'è un po' di stanchezza e anche tra i Catechisti e nel
Coro, si avverte la difficolta di aggregare persone nuove. E una fase
cosi ed è un problema che riguarda tutti gli ambiti poi ognuno
chiaramente deve valutare le
proprie disponibilità.
Bianca, volontaria Mensa. Si
sofferma sulle relazioni in Parrocchia e sulla difficoltà di vivere
momenti di condivisione e di comunione soprattutto.
Esprime il bisogno di essere piu' uniti, cercando di evitare
protagonismi e costruendo, vivendo rapporti di maggiore fraternità e in
comunione.
Pina, referente dell'ambito Carità.
Secondo Pina il Centro di Ascolto dovrebbe lavorare anche con i
Delegati di quartiere ed i Ministri Straordinari, al fine di conoscere
le difficoltà e ove possibile intervenire, ad esempio ammalati, persone
sole. Bisognerebbe lavorare veramente in sinergia, in rete ed esprime il
suo sogno di andare nei quartieri magari anche solo ogni 15 gg
con un gruppo di persone. In merito al Centro di Ascolto, le
persone vengono ma soprattutto per gli alimenti, la ricerca di un
lavoro, di una casa ma
non sempre per
parlare dei loro problemi.
Gabriella, referente Quartiere San Guseppe. Noi delegati certo
organizzandoci potremo collaborare anche di piu', in fondo si tratta di
coordinarci e poi insieme tutto si può fare.
Riprende la parola don Cono ponendo a tutti
la domanda perchè invece di essere in Chiesa, come
Caritas siamo seduti
qui nel piazzale? Afferma che gli altri incontri sono stati fatti in
Chiesa attorno all'altare,
quindi la centralità della Parola, la centralità dell'Eucarestia mentre
per la Caritas si opera nell'ambiente e
siamo anche qui per
capire che noi attingiamo lì
però poi la nostra vita è dove viviamo. Occorre capire che la vita di
carità non è ad intra ma il problema vero è sempre fare i conti con le
risorse perchè l'impoverimento riguarda tutti. Per i Ministri
Straordinari della comunione si fa fatica a trovarne altri anche se non
è un impegno umanamene gravoso però evidentemente c'è una difficoltà.
Tornando a ciò che diceva Pina, pure il Centro di Ascolto afferma don
Cono è ancora alla ricerca
di una stabilità perchè finchè parliamo di accogliere chi viene è una
cosa e su questo ringraziando Dio stiamo riuscendo ad inquadrare questo
tipo di servizio ma quando poi parliamo di un lavoro
sul territorio, si fa fatica perchè dove sono le disponibilità?
Anche qui occorre leggerci e pur avendo tanti desideri, don Cono ricorda
che non siamo qui per
sognare, siamo per leggere
la realtà e vedere come perfezionarla quindi i primi problemi sono per
il Centro di Ascolto stabilizzare questo con delle
persone che si dedicano all'ascolto e poi abbiamo
bisogno di capire chi siamo. Per i Ministri Straordinari alcune
persone hanno delle difficoltà obiettive quindi occorrerà cercare altre
persone che possano dedicarsi a questo ministero perchè
indispensabile, gli ammalati hanno diritto almeno all'incontro
con Gesu'. Poi continuando, se si vuole
coniugare come si diceva prima, l'attenzione anche
sociale con le persone che non possono muoversi da casa,
è chiaro che ci vogliono altre disponibilità. C'è un altro
aspetto che in qualche modo dobbiamo leggere come importante, è
capire quale segmento, come selezionare ricordandoci che noi
siamo a Scalea e Scalea strutturalmente
è stata costruita come ambiente anonimo, quindi chi visita i
quartieri entra in ambienti che non conosce. In alcuni quartieri forse
nessuno di noi è mai entrato e forse in questo servizio occorre
una vocazione particolare. Noi distribuiamo il pane, cibo, alimenti
pronti alle famiglie e ci si
rivolge sempre a Pina perchè noi non abbiamo un gruppo che si può
dedicare a questo. Don Cono sottolinea che quando ha invitato tutti a
scegliere un solo ambito di servizio, è perchè non vuole che le nostre
famiglie vivano degli impoverimenti per colpa della Parrocchia. La sua
preoccupazione in questa fase è cosa togliere perchè siamo sovraesposti
come impegni, ci accorgiamo che tutti i gruppi sono un pò impoveriti, il
problema è cosa togliere o
come operare in modo diverso. Dall'inizio dell'anno afferma
io sto pensando ma non è facile perchè è sempre un impoverimento
ma evientemente è necessario.
Irma, Ministri Straordinari della Comunione. Vorrebbe parlare delle
visite agli ammalati che non riesce piu a fare perchè era un servizio
che condivideva con Giulia. E' un po' un cruccio perchè oggi non riesce
ad organizzarsi con nessuno anche perchè alcune famiglie
sono distanti. Riesce a spostarsi ma non per le visite agli
ammalati che anche don Cono invita a visitare. Rileva che
alcuni ammalati non
sempre chiamano o
fanno sapere le loro necessità.
Don
Cono ricorda che occorre leggere meglio la realtà, i nostri quartieri
sono anonimi, alcuni con problemi di emergenze anche sanitarie, Scalea è
tutta così. Invita poi i
Ministri a riunirsi per
sapere come andare avanti ricordando che a volte noi dobbiamo anche dare
conto ai familiari ed invita ad essere sereni segno della amore di Dio.
Rosita, Centro di Ascolto 'Dely'. Daccordo con Pina per il servizio nei
quartieri perchè le piacerebbe tanto ma facendo parte anche del Centro
di Ascolto diocesano, rileva
che mentre tra di noi al Centro diocesano,
c'è piu coinvolgimento, condivisione, scambio... al Centro qui in
Parrocchia non c'è, non
ritrova purtroppo questa
condivisione. Ne ha anche parlato con Pina e
pur facendo parte di un'altra Parrocchia, ove libera da altri
impegni, offre la propria disponibilità per essere contattata per
eventuali consegne, interventi
sul territorio.
Don
Cono sottolinea e come ha ripetutamente detto che
non ci sono turni di servizio ma tutti devono essere presenti
...sempre! Al Centro di Ascolto
chi può frequenta, perchè non si ha bisogno
di presenze ma del Centro di Ascolto!
Laura, Centro di Ascolto 'Dely'.
Rileva che a volte si parli soprattutto del fare, delle risorse
che mancano ma è pur vero che
in alcune occasioni si è cercato di vederci, lavorare
anche come ambito. C'è il rischio, afferma che all'interno
dell'ambito ognuno viaggi per conto proprio e non siamo riusciti ad
incontrarci anche per
confrontarci e crescere come persone che convidivono un servizio così
prezioso e delicato. Non sa se è un problema di formazione ma il
piu delle volte è piu un lavoro di ruoli e di cose da fare e non
sentiamo il bisogno di
confrontarci sulle motivazioni. Anche avere all'interno dell'ambito un
maggiore confronto, afferma
ci consentirebbe di pensare a degli interventi comuni e di lavorare
soprattutto in sinergia.
Stefania, Centro di Ascolto 'Dely'.
Stefania è impegnata ne servizio sia al Centro di Ascolto 'Dely'
che a quello diocesano. Si è
trovata in entrambi bene. Al Centro 'Dely'
afferma di essersi sentita
accolta e subito sentita una di loro anche se non sempre poi, per
motivi familiari, riusciva ad
essere disponibile.
Si è cercato sempre di fare tutto insieme e nella condivisione
ed anzi ammira tanto chi riesce con spirito di servizio ad
impegnarsi così tanto.
L'incontro si è concluso poi alle ore 20.30 circa, con la
preghiera.